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Baby gang ….

by Flavio Cioffi
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Tolleranza zero! Pene maggiori per i minori che commettono reati. Responsabilità patrimoniale per i genitori. Sottrazione della responsabilità genitoriale a padri e madri accusati di camorra. Le scelte degli obiettivi delle baby gang sono casuali proprio come quelle terroristiche.

Espressioni e frasi usate in questi giorni dagli addetti ai lavori, quindi ponderate, portatrici di sintesi analitiche, foriere di provvedimenti concreti. Mica slogan elettorali per catturare il consenso dei cittadini spaventati e arrabbiati.

E allora ragioniamoci un po’ su.

Tolleranza zero. Perché finora si è stati tolleranti? Se un gruppo di ragazzini pestava qualcuno o faceva una stesa, i carabinieri sorridevano indulgenti? Espressione vuota, senza senso, trita e ritrita, di chi non sa che pesci pigliare ma deve far credere che da ora in poi le cose cambieranno.

Pene maggiori per i minori. E perché no? Anche l’ergastolo. Ma poi siamo capaci di trovarli e di prenderli? E pensiamo che funzioni da deterrente con gente che mette nel conto di prendersi una coltellata e magari rimetterci la pelle?

I genitori paghino i danni. Questa è comica. A parte che esistono già leggi in tal senso, ma poi certo si tratterà di persone facoltose, con grande senso civico. E se no, un bel decreto ingiuntivo non glielo toglie nessuno.

Sottrazione della responsabilità genitoriale a chi è accusato di camorra. Tema delicato. Ci sono già protocolli operativi al riguardo. Però mi chiedo: esistono a Napoli le strutture alle quali affidare i ragazzi? Perché, altrimenti, qualunque considerazione in ordine alla concreta funzionalità della misura in rapporto allo specifico fenomeno o sulla virulenza ed invasività della stessa, è inutile. E se ci sono, non possono essere usate anche senza ricorrere al provvedimento estremo?

Baby gang e terrorismo. Che accostamento pindarico. Metastorico, direi. Di quale terrorismo parliamo? Di quello nero di 50anni fa? Delle Brigate Rosse? Dell’Isis? Perché si tratta di fenomeni un bel po’ diversi l’uno dall’altro e tutti insieme lontani le mille miglia dalla criminalità minorile del branco. Con questo concetto, tutti i ghetti del mondo producono terrorismo.

Invece producono banalmente violenza. Brutale e vigliacca, perché dei tanti contro i pochi e i più deboli. Una violenza generata dalla povertà che comporta abbandono e disadattamento.

Familiarizziamo con un concetto: l’area metropolitana di Napoli è in buona parte un ghetto, una banlieu, con l’aggravante camorristica.

E noi come vogliamo rispondere? Con cento poliziotti in più? Ben vengano, ma che potranno mai fare. Con i maestri di strada? Bene, medicina omeopatica. Obbligando i professori a denunciare la dispersione scolastica? Giusto, avremo i pronto soccorso ancora più affollati.

Facciamo così. Oltre a tutto questo, oltre alla repressione, volessimo portare un po’ di lavoro?