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“Il Segreto” di Cyop&Kaf

by Carla Lauro
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Si è tenuto lunedì 12 marzo alle 20:30 al cinema Astra il primo incontro del Cineforum organizzato dall’Associazione Astrea Sentimenti di Giustizia.

La proiezione è stata preceduta da un breve discorso tenuto dal Segretario e cofondatore dell’associazione Alfredo Guardiano, che ha introdotto il contenuto del primo film e il filo che unisce i tre film scelti: “Il Segreto” di Cyop&Kaf, l’”Amore Buio” di Antonio Capuano che verrà proiettato lunedì 16 aprile e “L’Intrusa” di Leonardo di Costanzo che chiuderà questa rassegna cinematografica il giorno 14 maggio.

L’intento è prima di tutto quello di far emergere il tema della giustizia in correlazione con il territorio e con il tessuto sociale della nostra città, ma anche quello di mostrare una città diversa da quella che fa da sfondo a Gomorra o alla “Napoli Velata” di Ozpetek, e nel “Segreto” di Cyop & Kaf emerge, senza filtri, il cuore pulsante di una città intrisa di tradizioni popolari, in cui la fantasia e l’arte dell’arrangiarsi sono la chiave di tutto.

“Il Segreto” è un rifugio nel cuore dei Quartieri Spagnoli, dove un gruppo di bambini porta alberi di abete da destinare al fuoco di Sant’Antonio, tradizionale rito propiziatorio in onore del santo protettore del raccolto.

I registi, due talentuosi “writers” napoletani, scompaiano totalmente dietro la telecamera, facendo esprimere i protagonisti del film-documentario con tutto la loro energia e la loro personalità.

Raccogliere il maggior numero di abeti da trascinare fino al loro luogo nascosto è un gioco avventuroso per questi piccoli eroi che in questo rifugio possono essere liberamente loro stessi.

Per un’ora e trenta minuti lo spettatore resta incollato allo schermo, completamente immerso e coinvolto nel provare l’ansia della ricerca e la conseguente fatica fisica del trasporto di quanto cercato da un punto all’altro della città attraverso pericoli e difficili intoppi.

Spesso la linea di confine fra lecito ed illecito è molto sottile, tanto è vero che, pur di raggiungere il loro scopi, i piccoli protagonisti di questa pellicola, sottraggono, il più delle volte furtivamente, gli alberi, pur di portare a casa il loro trofeo. La sensazione che si ha è che gli adulti siano totalmente esclusi da questo angolo di mondo.

Genitori, poliziotti, passanti sono figure totalmente estranee all’avventura portata avanti dai bambini che mostrano, in più occasioni, di volersela cavare da soli, di essere forti e coraggiosi e di riuscire nel loro intento a dispetto delle oggettive difficoltà incontrate durante il loro percorso quasi catartico.

La fatica e l’affanno di ogni singola azione, perfettamente resi dall’annullamento della mediazione registica, culminano in un enorme fuoco finale quasi liberatorio. E’ un momento di pace. Lo scopo è stato raggiunto ed il lavoro di squadra è perfettamente riuscito! C’è soddisfazione e gioia nei volti di questi bambini che, nonostante l’età, si sentono uomini che hanno portato a compimento la loro missione.

Al termine della proiezione, uno dei due registi ha partecipato al successivo dibattito spiegando, in particolar modo, che lo scopo di questo film, oltre che di descrivere un lato così autentico della sua città, è stato quello di far conoscere la secolare tradizione del falò di Sant’Antonio, usanza sconosciuta ai più, che si tramanda di generazione in generazione ed alla quale ha preso parte lui stesso durante il periodo della sua infanzia.

Il dibattito è stato più che altro una chiacchierata intima e molto partecipata, un momento di condivisione, di impressioni e di richieste di spiegazioni da parte di un variegato pubblico interessato ed incuriosito.

L’evento è stato piacevole e lo scambio successivo alla proiezione ha aperto la mente a spunti interessanti di riflessione sulla nostra città: un luogo pieno di contraddizioni e aspetti celati e continuamente da scoprire ed apprezzare nella sua estrema complessità.

di Carla Lauro