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La scorciatoia di via Marina

by Redazione
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Il cantiere di via Marina avrebbe davvero bisogno di una benedizione. Nonostante tutti gli sforzi dell’assessore Calabrese, è ancora fermo, tra imprese “saltate” e fuggite.

Lo scorso giugno è stato revocato il contratto alla consortile Asse Costiero per grave inadempimento. Quindi il Comune ha fatto scorrere la graduatoria di gara. Il secondo, Romeo, ha risposto no grazie. La terza classificata, il consorzio Infratech, dopo aver ventilato la possibilità di partire a metà ottobre, ha fatto altrettanto. La quarta, il raggruppamento CCC e Iter, pochi giorni fa ha rinunciato a sua volta.

La motivazione sostanziale pare essere sempre la stessa: i tempi troppo stretti, visto che i lavori vanno ultimati entro marzo 2019. Ma se lo erano prima dell’estate, lo sono a maggior ragione oggi. Come si esce da questa situazione?

Fonti del Comune, tra imprecazioni e sospiri, ci hanno detto che continueranno a scorrere la graduatoria fino ad arrivare alla sesta impresa e poi tireranno le somme, anche se sono consapevoli che con ogni probabilità non accetterà nessuno. Il problema è che bisogna rendicontare la spesa e anche se non è automatico che sorgano questioni al riguardo è comunque probabile.

Ma pur partendo, per assurdo, domani come si farebbe ad ultimare l’opera in tre mesi? Altra imprecazione. Pare che non manchi molto e, forse, ce la si potrebbe fare.

A noi risulta che, in realtà, già da settembre si stia studiando un piano alternativo. Eseguire per marzo solo i lavori strettamente necessari a garantire la funzionalità dell’opera. Il che significa ingresso dei tram, completamento della parte dell’armamento, levare qualche lavorazione non terminata sulla strada, mettere in sicurezza. Insomma, proprio lo stretto indispensabile. Questa partita non dovrebbe valere più di un milione di euro e sarebbe realizzabile nei tempi previsti.

Però (c’è sempre un però) è necessaria l’autorizzazione da parte della Regione che controlla la spesa dei fondi europei. Se fosse d’accordo, per un milione di affidamento si potrebbe avviare una procedura ristretta, una gara veloce in buona sostanza, e riuscire a ultimare per tempo e rendicontare, avendo garantito la funzionalità dell’opera.

Sembra un’operazione sensata, di interesse generale. La Regione potrebbe certificare la spesa, il Comune terminare l’opera in maniera funzionale e noialtri perdere meno tempo nel traffico.

Allora perché non lo hanno già fatto o almeno non lo fanno adesso? Perché a Palazzo San Giacomo non sono tutti d’accordo e non hanno ancora deciso. C’è chi preferirebbe eseguire tutte le opere nonostante i rischi.

Ma il gioco vale la candela? Come sarebbe bello, in primavera, percorrere via Marina difilato, senza cantieri.

di Redazione