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L’opposizione dei 5Stelle a Napoli. Parla Francesca Menna

by Flavio Cioffi
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Francesca Menna insegna igiene e sanità pubblica veterinaria alla Federico II, è tra i fondatori del Movimento 5Stelle a Napoli, vicina al neopresidente della Camera Fico, e capogruppo in Consiglio Comunale. Un tipico esempio di esponente della società civile prestato alla politica. Ma qual è la politica pentastellata a Napoli? Abbiamo cercato di capirlo ponendole qualche domanda.

Parliamo subito del bilancio comunale.

L’articolo 81 della Costituzione va modificato. Ci sono leggi all’apparenza nobilissime che in realtà nascondono delle trappole e, in questo caso, fanno si che quasi tutti i Comuni d’Italia siano indebitati, soprattutto quelli del Sud, facendo pagare ai cittadini le difficoltà del Governo centrale.

Poi va detto che De Magistris ha le sue responsabilità. Perché nelle transazioni dei vari debiti non si è mai presentato facendo aumentare gli interessi in maniera spropositata? E’ una domanda che viene in mente a qualunque cittadino e alla quale il Sindaco non ha mai risposto. Si chiede di aumentare il gettito delle entrate, magari con il recupero dei fitti, immaginando che sia una soluzione in una città povera come Napoli. Bisognerebbe, invece, individuare altre modalità, come quella di mettere a reddito il patrimonio comunale facendo leva sull’incremento del turismo. Penso agli ostelli della gioventù, ad un’offerta per le fasce più deboli, per le famiglie con ragazzi diversamente abili, creando un’accoglienza veramente innovativa. Si vogliono recuperare le multe, ma se ai vigili urbani non viene riconosciuta la dignità della funzione, come gli si possono chiedere sforzi supplementari?

Non c’è progettualità, manca un’idea di città. Se abbiamo il deficit che abbiamo, vanno fatte scelte che potrebbero anche non essere capite all’inizio, ma che siano risolutive in un’ottica europea.

Lei ha avanzato molte proposte, tra le quali quella della farmacia popolare.

Si tratta di un progetto molto bello, al quale tengo molto, che stiamo portando avanti in collaborazione con i nostri attivisti della Sanità, nel quale vorremmo coinvolgere anche l’ordine dei Farmacisti. L’obiettivo è quello di ottenere un contributo dagli operatori economici del settore (sappiamo bene che il Comune non ha risorse) e/o anche dai nostri portavoce in Parlamento per offrire ai meno abbienti la possibilità di comprare farmaci, magari molto costosi, a prezzi popolari.

 

Un altro tema di cui si è occupata è quello della movida.

Per la prima volta il Consiglio Comunale sta svolgendo un opportuno lavoro di mediazione. Finora c’è stata una contrapposizione frontale tra Amministrazione e Comitati cittadini, che non porta da nessuna parte. Sono, invece, riuscita a coinvolgere il presidente della Commissione consiliare giovani per creare una serie di commissioni monotematiche con il compito di procedere all’audizione, prima di tutto, dei comitati delle varie municipalità. In seguito, ascolteremo gli esercenti e le forze dell’ordine, questore compreso. Alla fine, formuleremo una proposta, come consiglieri. Il Consiglio, infatti, rappresenta la città e deve porsi al centro delle questioni per approfondirle e avanzare soluzioni.

Ma qual è la posizione dei 5Stelle?

In realtà è una questione di legalità. Può sembrare banale, ma si tratta del rispetto delle regole che non sta avvenendo. A livello nazionale, la legge ha liberalizzato il rilascio delle licenze e sottoporrò la questione ai nostri parlamentari, a livello locale, il Comune dovrebbe armonizzare il quadro e invece vi sono strade che sono diventate un unico ristorante, con grave degrado urbanistico. Vanno rispettate le regole sull’acustica, sull’orario di chiusura dei locali, sulla vendita di alcol ai minorenni.

Su quest’ultimo tema mi incontrerò nelle prossime settimane con i Comitati dei genitori. Molti locali, infatti, vendono il cicchetto a un euro vicino alle scuole, i bar fanno pubblicità che spingono i giovani al consumo di alcol. C’è poi un discorso culturale più ampio che va affrontato.

 

L’opposizione dei 5Stelle in Consiglio comunale è netta, ma questo non vi impedisce di sviluppare un dialogo positivo con la maggioranza.

Noi rivendichiamo il nostro essere cittadini nelle istituzioni, che non è uno slogan. Siamo convinti di poter dare una mano alla città. Dialogare significa cercare di convergere sui temi e a volte questo è possibile, per esempio con alcuni consiglieri della maggioranza e alcuni assessori lavoro benissimo, cercando di capire i problemi e ottenere risposte, piuttosto che puntare un indice accusatorio. E’ un lavoro durissimo, doveroso e di amore per la Città, ma sono stati due anni davvero faticosi.

Qual è il suo futuro politico.

Non mi pongo il problema. Cerco di lavorare al meglio e con onestà intellettuale, per quello che posso, poi si vedrà.

 

A chi rivolgerebbe un appello?

Alla politica. Penso che la vera rivoluzione sia quella di uscire da una logica conflittuale e cambiare il paradigma in un’ottica realmente collaborativa. Che non significa consociativismo, ma convergere sui temi rimanendo con le proprie identità. Occorre un salto culturale, complesso, che richiede senso critico e spirito etico per recuperare autorevolezza politica.

di Flavio Cioffi