Pace. Ponti. Liturgia. Nome. Le prime due parole alludono all’impegno planetario della Chiesa per chiudere le tragedie Ucraina e Palestinese. E’ un appello a credenti e non credenti per costringere i belligeranti a chiudere il massacro. Una pace disarmata e disarmante. Che non può che alludere al Rearm negativamente. La strada è un’altra pare voler dire Prévost, che ha parlato anche in spagnolo con riferimento alla sua diocesi in Perù. Forte richiamo al sud del mondo. E asse simbolico Nord America Sud America dove si addensano le maggiori risorse per la Chiesa ma anche i maggiori conflitti con il Trumpismo e gli evangelici. Poi c’è l’indulgenza plenaria e il ruolo delle chiavi di Pietro le sole che sciolgono e aprono. Intermediano.
Pare proprio un richiamo antiprotestante contro le sette evangeliche. Il Soglio di Pietro resta centrale nella remissione dei peccati e resta intermediaria sacra tra cielo e terra. In antitesi alla nascita stessa della battaglia luterana contro le indulgenze nel 1517. Con un ritorno ad Agostino teorico del primato di Pietro e della Gerusalemme terrena in viaggio verso quella Celeste. Una rivendicazione a pieno titolo del ruolo cosmico storico della Chiesa. Intra mondano e civile. Senza dimenticare nella formula latina il ruolo dell’Arcangelo Gabriele che sbarra le porte al demonio nell’Apocalisse, un tema che fu di Leone XIII, raggiunto da visioni mistiche sulle catastrofi del ‘900 che si annunciavano.
Infine, il nome stesso. Leone XIV. Quello della celebre Enciclica Rerum Novarum, questione operaia. Documento fondativo della dottrina sociale della Chiesa. Pubblicato nel 1891, 15 maggio. Lì c’è la condanna del socialismo e della massoneria e la critica del liberalismo proprietario. Una posizione intermedia tra capitalismo e socialismo. Che in realtà giudica conforme alla legge naturale la proprietà privata, e la libera iniziativa. Benché essa assegnasse ai lavoratori il diritto di ricevere maggiori attenzioni dallo Stato per riequilibrare l’ineguaglianza che inficiava la libertà. Per Ardigò, grande sociologo cattolico degli anni ‘80, quella Enciclica elaborata anche da Toniolo era la base di un socialismo cristiano. Ovvero. Leghe, cooperative, associazioni padronali e operaie a costruire una economia sociale di mercato. Senza dimenticare però anche la valenza corporativa dei mestieri e dei produttori, che in realtà alimentò gerarchia e populismo dei regimi autoritari.
Certo tutto va storicizzato e calato nel tempo storico di allora: lotta tra Stato e Chiesa, anticlericalismo, grandi chiese ateistiche come i partiti socialisti di massa. E va depurato dai pregiudizi di quel fine secolo segnato dal positivismo antireligioso. Anche perché l’americano Prévost è un pastore agostiniano moderno. Cosmopolita e nettamente avverso al suprematismo Trumpiano.
Vedremo come si muoverà nel rilanciare e ammodernare la dottrina sociale cattolica. Ma soprattutto come costruirà la sua missione di pace. Disarmata. Una parola che ha pronunciato ben 5 volte e non a caso.