E’ stato presentato lo scorso 5 novembre alla Fondazione Marco Besso ETS di Roma il nuovo numero, il 3-4 di ottobre 2025, della rivista La Fenice Urbana – Saperi contaminati per ripensare le città, intitolato: Per una scienza delle città 1. Sono intervenuti Alessandro Bianchi, Direttore scientifico della rivista, Giuseppe Soriero, Presidente Emerito della Conferenza Nazionale Accademie di Belle Arti, e Benedetto Todaro, già Preside della Facoltà di Architettura Sapienza di Roma. Avrebbe dovuto partecipare anche chi scrive, Direttore responsabile della rivista e di questo giornale online, che però è stato tradito da un sistema ferroviario di questi tempi alquanto distratto, forse dalla prospettiva di fantascientifici ponti. E che cosa avrebbe detto? Avrebbe parlato dell’idea della rivista.

La Fenice Urbana deriva dall’omonima Scuola di Rigenerazione Urbana Sostenibile – fondata nel 2015, riconfigurata nel 2020, diretta da Alessandro Bianchi – in collaborazione con la Casa Editrice Timìa e in particolare con la Redattrice capo Silvia Massotti, anche grazie al Comitato Sostenitori, con l’obiettivo di contribuire a ripensare le città alla luce dei fenomeni in atto (cambiamenti climatici, transizione energetica, differenziali demografici, sperequazioni economiche, intelligenza artificiale) contaminando i saperi (urbanistica, architettura e ingegneria civile, con geografia, storia, sociologia, archeologia, economia, geologia, botanica, estetica e altri ancora). Anche a tal fine è stato istituito il seguente Comitato Scientifico: Francesco Alessandria, Stefano Biagiotti, Dario De Luca, Rossana Galdini, Amedeo Lepore, Antonio Matasso, Mauro Minelli, Piergiuseppe Morone, Franco Salvatori, Luca Sartorio, Carmelo Severino, Andrea Spiriti, Ferdinando Verardi.
Ma cosa si intende per contaminazione dei saperi? Per usare le parole del professore Bianchi, “quali sono oggi le teorie e i metodi con cui si dispongono nei confronti delle città le discipline che riteniamo debbano convergere a formare il complesso scientifico più idoneo ad interpretarne la struttura e la forma?” La Fenice Urbana cerca di fornire riscontri a questa domanda offrendo valutazioni, analisi, storie, prospettive, confronti in un quadro che va necessariamente ben oltre i confini della città, sia pure intesa come Polis, allargata cioè al territorio circostante.
Una città, appunto, da ripensare. Le cui dinamiche strutturali si sono evolute, e contaminate, negli ultimi decenni forse più velocemente delle relative analisi. Che vanno aggiornate con un approccio pragmatico, senza la pretesa di stabilire la differenza tra il bene e il male ma provando ad offrire un contributo di conoscenza e di analisi da trasferire, certamente, ai decisori politici ed economici (questi ultimi sono poi quelli che comandano davvero) ma anche a chi vive la città e il suo territorio, affinché possa valutare e interagire, scegliere.
Contaminazione è la parola chiave: dei saperi, dei territori, delle realtà sociali e produttive, delle prospettive.
