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Si apre il cuore e la speranza cresce nel vedere decine e decine di giovani studenti che scendono in piazza e urlano slogan contro la camorra, contro il malaffare, contro la malavita e invocano la speranza del futuro, di un futuro libero da questa cappa che ha stretto in tutti questi anni il territorio campano, e non solo.
A Ponticelli, la sezione locale dell’associazione “Libera” ha organizzato la marcia contro la camorra, come ormai si svolge da diversi anni, in ricordo delle vittime innocenti di una faida camorristica locale. Nel 1989 ci fu la strage del bar Sayonara: furono trucidati quattro innocenti fermi a trascorrere una domenica sera in serenità davanti al bar, che si trovava di fronte alla Casa del popolo di Ponticelli, abbastanza nota in città.
E si apre il cuore il vederli sfilare gioiosi ed allegri invocando a squarcia gola la loro avversione ai poteri criminali. Si apre il cuore per la consapevolezza che le battaglie che sono state portate avanti nella nostra gioventù, ed anche in varie forme e con diverse modalità nel corso della nostra maturità, non sono state vane, ma hanno trasmesso alle nuove generazioni un messaggio di continuità e di impegno coraggioso contro le organizzazioni malavitose che purtroppo infestano ancora il nostro territorio. E si apre il cuore alla speranza, nella certezza che i valori di libertà, di legalità, di anelito alla pace e di speranza di un futuro migliore sono ormai acquisiti nelle coscienze dei giovani di oggi.
Le battaglie del passato della mia/nostra generazione, ormai al tramonto, non sempre sono riuscite a scalfire il peso determinante della malavita nelle aree urbane e in quelle metropolitane, pur tuttavia hanno aiutato ad avere più consapevolezza dello stato delle cose e del pericolo costituito dalla presenza del malaffare e di organizzazioni criminose. I giovani stanno raccogliendo il testimone delle battaglie di una generazione, la nostra, che ha combattuto per gli stessi valori, articolando questa volontà di contrasto con modalità che si sono manifestate anche nelle posizioni istituzionali che tanti di noi hanno assunto.
La battaglia contro la malavita organizzata non si è risolta con la sua totale sconfitta, ma ha accresciuto la coscienza civile dei giovani e ha sostenuto e sostiene l’impegno notevole delle istituzioni democratiche e dei corpi dello Stato deputati alla sicurezza e al contrasto. Essa assume i contorni di una vera e propria lotta e forse in alcuni casi addirittura, con termine pesante, una vera e propria guerra contro. Le nostre terre, ma non solo, sono state e sono ancora terreno delle più nefande attività criminali, perciò la battaglia contro è importante che coinvolga le generazioni più giovani, anche più attrezzate culturalmente e consapevoli che la loro stessa vita può essere esposta ai pericoli del malaffare. E si apre il cuore, percependo che i giovani stanno assumendo consapevolezza della pericolosità di questo grave fenomeno.
C’è di più: il loro sguardo si proietta anche e soprattutto sul piano internazionale, cogliendo il pericolo nel clima generale di insicurezza in un mondo esposto ai conflitti ora localizzati, ma a rischio di deflagrazione bellica su tutto il globo. E si uniscono alle invocazioni di pace sostenute con significative mobilitazioni di piazza. Il loro impegno sociale smentisce le dicerie di una gioventù indolente ed indifferente e contrasta con le teorie di una gioventù annoiata. L’acquisizione di una visione culturale ampia li aiuta a superare anche i momenti della vita meno brillanti.
Gli episodi di violenza giovanile non appartengono a questa generazione che scende in piazza e manifesta, perché ha ormai dentro i valori universali che esprime con coscienza civica e convinta certezza. La scuola li aiuta anche ad avere memoria delle cose, degli avvenimenti, certo non da sola, ma con il grande aiuto dell’associazionismo volontario; sia esso religioso, per lo più cattolico associato alle Chiese; sia esso laico sviluppato fuori dai luoghi di culto.
La mia/nostra generazione può essere contenta perché lascia il testimone nelle mani sicure di una gioventù consapevole e matura per dare continuità alle battaglie per la sicurezza delle persone e per la pacificazione di un mondo irrequieto.
