Claudio Marro – Direttore Tecnico di ARPAC, Cristiano Gramegna – Titolare di incarico di funzione della UO Monitoraggio Acque Interne di ARPAC.
Continuiamo con gli approfondimenti sullo stato di qualità ambientale in Campania che riguardano la risorsa acqua.
Questa volta si parla di acque di transizione ovvero di corpi idrici superficiali di natura parzialmente salina a causa della loro vicinanza alle acque costiere ma sostanzialmente influenzati dai flussi di acqua dolce.
A causa, quindi, della loro vicinanza al mare, queste acque sono riguardano, generalmente, lagune, o bacini costieri che in Campania interessano cinque specchi d’acqua del litorale flegreo/domitio: Lago Fusaro, Lago Miseno, Lago Lucrino, Lago Patria e lo stagno salmastro dei Variconi presso la foce del Fiume Volturno. Quest’ultimo non viene monitorato a causa dell’inaccessibilità e dell’inapplicabilità dei protocolli di campionamento, mentre le lagune costiere vengono investigate attraverso 10 siti di monitoraggio.

Figura 1: Stato di qualità ambientale delle acque di transizione in Campania nel sessennio 2015-2020. Dati ARPAC
I prelievi (dei 32 campioni annui per un totale di 128 aliquote) che riguardano le acque e i sedimenti sono eseguiti dai tecnici agenziali dell’Area Territoriale di Napoli, mentre le analisi dei diversi parametri chimici (EQB [1] Fitoplancton, Clorofilla a, nutrienti e parametri chimico fisici di base, altri inquinanti chimico-fisici non pericolosi, sostanze chimiche pericolose quali metalli, IPA, Diossine e PCB diossina simili) sono svolte dal Laboratorio Regionale MARE del Dipartimento Provinciale di Napoli e dai laboratori della UOC Siti Contaminati e Bonifiche dell’ARPAC. I parametri biologici, invece, vengono investigati da tecnici agenziali altamente qualificati del Laboratorio Regionale MARE del Dipartimento Provinciale di Napoli.
Come per i fiumi, gli esiti del monitoraggio dei corpi idrici di transizione condotto da ARPA Campania ha consentito di elaborare la classificazione dello Stato Chimico e dello Stato Ecologico in applicazione della normativa di settore (DM 260/2010 e D.lgs. 172/2015) e di valutare l’inquinamento da Nitrati di origine agricola ai sensi della Direttiva 91/676/CEE.
Ricordiamo che la normativa di settore (Dir 2000/60/CE, stabilisce il raggiungimento di uno stato di qualità BUONO, per tutti gli stati membri, per tutte le acque superficiali, entro il 2027 ed il mantenimento dello stato ecologico ELEVATO per i corpi idrici a cui è già attribuito.
A causa delle particolari caratteristiche geomorfologiche dei quattro corpi idrici di transizione campani, si verificano condizioni ambientali quasi uniche nel panorama italiano rispetto a quanto previsto dai protocolli ISPRA. Nonostante i diversi tentativi di applicare in via sperimentale un monitoraggio biologico, infatti, non si è riusciti ad applicare le metodiche disponibili per il monitoraggio degli elementi di qualità biologica previsti quali macrozoobenthos e macroalghe e fanerogame in quanto gli esiti non trovano riscontro nei modelli di riferimento. Si è, invece, avviata, nel 2024, una campagna di monitoraggio dell’EQB Fitoplancton con lo scopo di recuperare almeno un EQB significativo per la classificazione dello Stato Ecologico.
Quest’ultimo, valutato in cinque classi (elevato, buono, sufficiente, scarso, cattivo), viene determinato analizzando sia lo stato di conservazione dell’ecosistema acquatico sia la qualità della struttura e del funzionamento delle acque. Tale indice, elaborato attraverso gli esiti del monitoraggio della sola matrice acqua, rivela (vedi figura 1) che nel sessennio 2015-2020, solo il Lago Miseno raggiunge lo stato ecologico BUONO, mentre gli altri tre specchi d’acqua costieri individuati quali acque di transizione, non raggiungono l’obiettivo di qualità (BUONO) a causa dell’elevato tenore di nutrienti (Fosfati) nelle acque.
I dati parziali del triennio successivo, (vedi tabella 1) mostrano che lo stato ecologico risulta sufficiente per i 4 specchi d’acqua.

Tabella 1: Stato di qualità ambientale delle acque di transizione in Campania nel triennio 2021- 2023 Dati ARPAC
Relativamente allo stato chimico (valutato in due classi, BUONO e NON BUONO), invece, si fa riferimento alla presenza di talune sostanze chimiche pericolose per l’uomo e per l’ambiente come definito dal Dlgs 172/2015. Come sintetizzato nella figura 1, per il sessennio 2015-2020, non sono stati evidenziati superamenti dei limiti per nessuna delle sostanze indagante, per cui, lo stato chimico delle acque di tutti e quattro i corpi idrici monitorati viene classificato in stato BUONO. Questo stato di qualità viene confermato anche nel triennio per il triennio 2021-2023 durante il quale non sono stati evidenziati superamenti dei limiti per nessuna delle sostanze indagate.
Va considerato, però, che ai fini della classificazione dei corpi idrici di transizione, entra in gioco anche lo stato chimico dei sedimenti. Ciò in quanto questi ultimi accumulano e conservano, nel tempo, i materiali e gli inquinanti provenienti dalle diverse fonti (naturali e/o antropiche), rappresentando un rischio per la vita degli organismi bentonici (che vivono a contatto con il fondale) e su tutta la catena alimentare, poiché le sostanze inquinanti possono essere bio accumulate e trasferite agli organismi superiori.
Lo stato chimico dei sedimenti mostra, al contrario della matrice acqua, un inquinamento da sostanze chimiche di origine industriale per tutti e quattro gli specchi d’acqua e quindi uno stato chimico NON BUONO. I superamenti riguardano metalli pesanti come Cadmio e Piombo (Fusaro e Lucrino), sostanze inquinanti pericolose utilizzate in ambito nautico quali il Tributilstagno (Fusaro, Miseno e Lucrino), Idrocarburi (tutti i quattro specchi d’acqua), Diossine e PCB (Miseno e Patria) come mostrato in dettaglio nella seguente tabella 1.
Sostanzialmente lo stato chimico dei sedimenti è condizionato negativamente da inquinanti di origine industriale e di origine agricola.
Considerato il mancato raggiungimento dell’obiettivo di qualità previsto dalla norma, come si conferma ormai dal 2015, il piano di monitoraggio di questi corpi idrici viene elaborato dall’ARPAC applicando il regime operativo secondo cicli triennali come per i corpi idrici fluviali.
Si rimanda all’indirizzo https://rsa.arpacampania.it/acque-di-transizione del sito di ARPAC (www.arpacampania.it) per ulteriori approfondimenti.
[1] EQB = Elementi di Qualità Biologica. Insieme di organismi (es. macroinvertebrati, macrofite, fauna ittica e fitoplancton) che vengono monitorati per valutare lo stato ecologico degli ecosistemi acquatici.
