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A Pompei 11 Comuni dicono SI alla nuova Buffer Zone Unesco

L'incontro organizzato dal generale Capasso

by Federico L.I. Federico
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Intervento del Sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio. Al tavolo Zuchtriegel, Sirano e Capasso.

 

Undici Comuni della costa vesuviana si sono ritrovati presso l’Auditorium del Parco archeologico di Pompei in un incontro organizzato dall’Unità Grande Pompei, diretta dal generale Giovanni Capasso.

Gli undici Comuni rientrano nella Buffer Zone del sito UNESCO n. 829 “Pompei, Ercolano e Torre Annunziata-Oplonti”, già approvata nel 2024 dopo una articolata istruttoria coordinata dal Parco archeologico di Pompei, che concluse uno stallo che durava dal 2014, generato dall’eccessivo numero dei territori comunali coinvolti.

All’incontro hanno partecipato, oltre al direttore di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, anche Francesco Sirano, responsabile del sito di Ercolano e recentemente nominato alla Direzione Generale del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, nonché Mariano Nuzzo, in qualità di Soprintendente uscente dell’Area metropolitana di Napoli, che conserva però la Soprintendenza mista di Caserta-Benevento, dopo le recenti nomine ministeriali.

I Comuni coinvolti nella nuova Buffer Zone sono: Pompei, Torre Annunziata, Ercolano, Portici, Torre del Greco, Scafati, Castellammare di Stabia, Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e Terzigno. Una teoria ininterrotta di popolosi comuni che va da Portici a Castellammare di Stabia. Era presente comunque, opportunamente, anche Raffaele De Luca, Presidente del Parco nazionale del Vesuvio, che “contiene e intercetta” gran parte dei Comuni citati.

La Buffer Zone illustrata ieri è caratterizzata però da due nuove “Core Zone”, che conferiscono senso e significato importanti all’intera operazione, che dovrà essere riconosciuta anche dall’UNESCO.

Intanto, per il lettore, ci fermiamo a illustrare il significato – in termini territoriali – delle due definizioni: Buffer Zone e Core Zone, per meglio capirci.

La “Buffer Zone” UNESCO è un’area vasta circostante una “Core Zone”.

La “Core Zone” UNESCO, in italiano anche Zona principale, è l’area principale che contiene i beni riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità.

Nel nostro caso, nel 2023, l’UNESCO ha approvato l’ampliamento della Buffer Zone, portandola a una superficie di oltre millesettecento ettari (!) dal centinaio di ettari appena, raggrumati tra Pompei, Ercolano e Oplonti, che – nell’anno 1997 – inaugurarono la stagione UNESCO per i Siti Vesuviani. Meno di trenta anni fa…

Cedendo agli anglismi anche noi, segnaliamo che le due nuove Core Zone sono state individuate, perimetrate, poi anche “zonizzate” come aree immediatamente intorno ai siti vesuviani UNESCO, che contribuiscono ai valori del patrimonio, per esempio attraverso le relazioni visive e storiche tra monumenti archeologici e paesaggi naturali e urbani. Insomma, un mix di valori aggiunti di natura territoriale.

Un comunicato Ansa riporta una dichiarazione significativa di Zuchtriegel, che nella sua lunga presentazione dice tra l’altro: Nell’incontro sono state condivise strategie comuni di sviluppo del territorio nonché di scambio di buone pratiche. Sono state approfondite le possibilità di una comunicazione più condivisa e unitaria, purché “diffusa e democratica”, che esalti maggiormente i valori riconosciuti dall’UNESCO al territorio vesuviano.

Un approfondimento è stato dedicato anche alla situazione normativa e all’opportunità di condividere progetti di sviluppo territoriale tra i vari enti afferenti alla Buffer Zone.

Tra le criticità emerse, spicca il tema dei trasporti, soprattutto su ferro, che rappresentano un nodo cruciale per sviluppare quella “Pompei diffusa” che è rappresentata dai siti territoriali, come le ville romane di Castellammare, Oplonti, Boscoreale, Torre del Greco e Terzigno, senza i quali “non si può veramente comprendere la storia dei centri urbani di Ercolano e Pompei”(…) Ma per raggiungere l’obiettivo, la rete di trasporto pubblico tra Napoli e Salerno è fondamentale e purtroppo c’è ancora molto da migliorare. Quello che ci teniamo a dire è che siamo per un trasporto pubblico capillare, democratico e di qualità, non ci dobbiamo fermare a iniziative spot, quali treni turistici e speciali. Auspichiamo uno sviluppo diffuso e sostenibile di tutta la rete, senza un servizio a due classi tra turisti e pendolari. La bellezza non si può confinare a un percorso turistico, deve trasparire da ogni angolo del paesaggio vesuviano, in ogni singolo momento.”

I sindaci tutti hanno condiviso le parole del Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei, riconoscendosi nelle esigenze da lui tratteggiate e riconoscendo altresì al Sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio il ruolo centrale di accoglienza e confronto “senza confini” che egli ha praticato come un mantra fin dall’inizio del mandato, di intesa con Zuchtriegel.

Tra i tanti interventi dei Sindaci, ricordiamo quello del Sindaco di Terzigno Francesco Ranieri – significativo per la spontanea ammissione di grande soddisfazione e appagamento – il quale ha riconosciuto che, grazie anche al Sito UNESCO, finalmente si è avverato il sogno di Terzigno di avere nel proprio territorio già un Museo, il MATT, e presto un Parco Archeologico, Cava Ranieri.

Ha concluso l’incontro il Generale Giovanni Capasso, capace curatore dei rapporti con l’UNESCO, il quale, come riporta ancora il comunicato stampa Ansa: ha sollecitato una più convinta e più efficace partecipazione degli Stakeholders istituzionali del territorio della Buffer Zone alla definizione di una strategia unitaria di sviluppo sostenibile, dando così piena attuazione alla lungimirante innovazione del Legislatore che, nel 2013, con il Decreto Valore Cultura, solo a beneficio del sito pompeiano, individuò nella costituzione di un’apposita struttura (l’Unità Grande Pompei) e nella redazione di un Open Master Plan (il Piano Strategico) gli strumenti più idonei per un organico e sinergico sviluppo socio-economico di tutta l’area vesuviana.

Noi chiudiamo scrivendo: Ad Maiora!

 

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