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Conte ter: due domande

by Flavio Cioffi
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Conte ter

Primavera 2018. Elezioni politiche. Come previsto nessuno vince. Nessuno dei tre schieramenti, cioè, raggiunge il 40% dei voti necessario per governare da solo. I 5Stelle, primo partito e ago della bilancia, si dichiarano subito pronti ad allearsi con chiunque ci stia (meno Berlusconi). Il Presidente del Senato riceve allora da Mattarella il mandato esplorativo per un governo di centrodestra, ma fallisce. Viene la volta del Presidente della Camera per tentarne uno di centrosinistra e fallisce anche lui (chiedere a Renzi). Quindi tocca a Cottarelli per un governo tecnico, ma Lega e M5S cambiano precipitosamente idea e si mettono d’accordo: nasce il governo Conte. Populista e sovranista, nel bene o nel male a seconda dei punti di vista.

Estate 2019. Salvini, non è ancora ben chiaro perché, determina la crisi di governo. I 5Stelle si buttano a sinistra che questa volta li accoglie (chiedere di nuovo a Renzi). Nasce il governo Conte bis, che diventa europeista ma rimane forse abbastanza populista. Anche qui, a chi piace e a chi no.

Prima domanda. Conte, che governa disinvoltamente sia con Salvini che con Speranza, è un costruttore, un responsabile o un voltagabbana?

2020. Scoppia la pandemia e il Paese ne viene travolto. La gente si ammala e muore, l’economia va a rotoli, il sistema istituzionale va in sofferenza. L’Europa a questo punto interviene e si apre la stagione del Recovery Fund. Si tratta di gestire un paio di centinaia di miliardi di euro di spesa pubblica. Un’occasione storica per l’Italia, ma anche per chi dovrà decidere cosa finanziare, e la partita politica cambia e si avvertono i primi scricchiolii nella maggioranza. Che diventano boati quando Conte cerca di bypassare il suo stesso governo e mettere in piedi una struttura ad hoc per gestire i progetti.

Gennaio 2021. Renzi manda in crisi il governo. Della serie: ma che hai capito, io ti porto i voti che ti servono e tu mi tieni fuori dai tavoli che contano? Si parla subito di un Conte ter, sostituendo Italia Viva con un po’ di senatori raccogliticci. Martedì sapremo come andrà a finire.

Seconda domanda. Se Conte riesce a rimanere a galla cambiando ancora maggioranza, è un costruttore, un responsabile o un voltagabbana?

Ma sarebbe davvero così tragico andare a votare?