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Due chiacchiere con Mastella sindaco di Benevento

by Redazione
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La città di Benevento è amministrata da quasi due anni da Clemente Mastella. Siamo andati a trovarlo alcuni giorni fa (prima dell’incidente stradale di cui è rimasto vittima e per il quale gli facciamo i nostri migliori auguri di pronta guarigione) perché ci aiutasse a fare un quadro dell’attuale situazione.

Sindaco, lei ha aderito a Forza Italia. Cosa ne è del progetto Udeur 2.0?

Io ho aderito in un momento particolare, nel quale Forza Italia e Berlusconi mi sono apparsi come una forza e una leadership di natura moderata che non insegue più i populismi. L’unica espressione italiana, con riferimento ai valori del partito popolare europeo, che potesse determinare in questo momento il mio orizzonte politico.

Per quanto riguarda l’Udeur evidentemente, per la meccanica elettorale, dati i tempi brevi, non era possibile presentarsi e proporsi all’attenzione del grande pubblico nazionale. E poi forse oggi, a maggior ragione dopo l’esperienza infausta della quarta gamba all’interno del polo di centro destra, occorre determinarsi nella consacrazione di un’idea più forte e questa può essere evidentemente Forza Italia, secondo però una visione diversa, perché ha bisogno di una riorganizzazione quasi totale soprattutto nel Mezzogiorno.

 

Cosa prevede per la formazione del governo?

Innanzitutto, di certo si farà un governo. Io non credo all’idea di lasciare l’attuale governo in piedi, come scritto da alcuni politologi, un po’ d’accatto e un po’ visionari. Si farà un governo e si dovrà fare una nuova legge elettorale, questo è abbastanza evidente. Sarà un governo del Presidente? Probabile, perché laddove dovesse scaturire un governo delle forze che hanno vinto oggettivamente le elezioni, cioè a dire 5Stelle e la Lega, un’intesa aritmetica tra di loro non sarebbe un’intesa politica e porterebbe al trauma del blocco sociale e politico del nord che, dalla Lombardia fino al Friuli, registra l’enorme successo del centro destra. Vedo faticosa un’intrapresa che, aldilà delle presidenze delle Camere che sono istituzionali, per quanto suggestiva e aritmeticamente realizzabile, è in realtà difficile sul piano concreto.

 

Lei è sindaco di Benevento da circa un anno e mezzo. Che situazione ha trovato?

Drammatica. Tutti i Comuni hanno difficoltà oggettive dal punto di vista finanziario e non sono in grado di fronteggiare aspetti di povertà con milioni di famiglie che versano in condizioni drammatiche. Il mio Comune aveva quasi 140 milioni di euro di debiti e ho dovuto dichiarare il dissesto. Da noi, a differenza delle grandi città come Napoli o Roma, non arrivano leggi speciali che consentono di dilazionare il debito.

 

La Regione è intervenuta in qualche modo?

No, assolutamente no. Altrove ho visto che si è impegnata, questo da noi non si è verificato. Speriamo comunque di uscire da questa situazione nel giro di un paio d’anni, però è necessario gestire efficacemente le risorse europee che finiscono spesso per tornare indietro. Occorre una snellezza tecnica e procedurale che oggi assolutamente non c’è.

 

Quindi i prossimi due anni saranno interamente dedicati a risolvere questa situazione finanziaria?

Purtroppo, si. Io che sono stato tra i pochi a proporre l’idea del reddito di cittadinanza nel mio programma di governo della città, in realtà non posso realizzarlo, come anche l’istituzione della badante di prossimità per le tante famiglie che hanno problemi di anziani, per la semplice ragione che i numeri non lo consentono. E una cosa singolare è che quelli dell’opposizione mi hanno attaccato sulle cose che non faccio, quando invece è colpa loro per il disastro che hanno determinato e che non è certo dipeso da me.

 

Quali sono le criticità ambientali del suo territorio?

Guardi, io mi sono ritrovato un avviso di garanzia per un depuratore non fatto, nonostante abbia non solo recuperato i soldi presso la Regione ma anche stipulato la convenzione con il commissario di Governo, dato che l’Italia è sanzionata dall’Europa per quanto riguarda la depurazione. Probabilmente, siccome mi chiamo Mastella, mi è arrivato, con atto che si dice dovuto, e indebito, per un depuratore che io spero di poter fare e che altri non hanno mai fatto. Cioè a quelli di prima no, a me invece si.

Poi, abbiamo un rapporto sconnesso con la società provinciale che si occupa dei rifiuti, la SAMTE. Versiamo i contributi più alti di tutta la regione, rispetto agli altri che pagano 166 euro noi ne paghiamo 199 più iva, il che genera una massa debitoria che si ripercuote sulla fiscalità. Dovremo chiedere qualcosa di più ai cittadini di Benevento perché la SAMTE è una società quasi completamente collassata e se la lasciassimo fallirebbe.

Anche l’ASIA, la società comunale che si occupa dei rifiuti in città, non va bene per quanto ci riguarda. La gente si lamenta e mi lamento pure io. Perché sono state fatte assunzioni molto clientelari, su 100 persone 20 o 30 stanno negli uffici invece di andare a lavorare all’esterno come era stato previsto. Penso ad un modello di società mista, pubblico privata, appena però avremo messo in piedi una struttura riorganizzata dal punto di vista finanziario e amministrativo.

 

Parliamo delle buche.

Si fa fatica a coprirle. E’ cambiato il clima. Per esempio, nei prossimi giorni è previsto di nuovo neve o gelo e probabilmente non si potrà operare. Quest’anno c’è stata la concomitanza di una serie di fattori che hanno determinato l’apparente inadempienza dell’Amministrazione. Metti assieme acqua in abbondanza come non mai, gelo, neve e sale, su di un manto stradale magari non rifatto da tantissimi anni, per motivi economici, e le conseguenze sono drammatiche.

Occorreva un piano straordinario regionale, ma la Regione è un po’ troppo salernocentrica per certi aspetti. Se si guardasse in maniera più dettagliata ad un piano di interventi anche nelle città più piccole, si darebbe la dimensione della realtà dell’istituto regionale.

 

Un commento finale sul calcio.

E’ stato tutto sommato un bel sogno, goduto da tutti i cittadini, che ha portato attenzione sulla città e bisogna essere grati a chi lo ha consentito. Poi è ovvio che una società di una città piccola finisce per smarrirsi all’interno della palude del mondo del calcio. Il rigore difficilmente, var o non var, viene concesso al Benevento, invece viene concesso più facilmente alle squadre che giocano contro il Benevento. Detto questo, speriamo che il prossimo anno, e faccio gli auguri al Presidente che ha avuto qualche problema di salute, ci potremo rimettere in carreggiata e magari puntare di nuovo alla serie A.

 

di Redazione