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Essere donna nell’antica Pompei

La mostra alla Palestra grande degli Scavi

by Federico L.I. FEDERICO
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Gabriel Zuchtriegel ha voluto caratterizzare nel solco del suo “dasein” pompeiano la Mostra “Essere donna nell’antica Pompei”, che abbiamo visitato con calma stamani non avendo potuto partecipare alla bella cerimonia inaugurale di ieri, 16 aprile 2025, presso la Palestra grande del Parco Archeologico di Pompei. Essa resterà aperta dal 16 aprile 2025 al 31 gennaio 2026.

La Mostra offre un’immersione profonda e sfaccettata nella vita quotidiana delle donne nella città vesuviana prima dell’eruzione del 79 d.C. E’ stata curata da Francesca Ghedini e Monica Salvadori.

E’ un viaggio nell’universo femminile pompeiano attraverso affreschi, ritratti funerari, oggetti d’uso quotidiano, graffiti e iscrizioni. La mostra racconta le storie di donne di diverse classi sociali: matrone, liberte, schiave e concubine. Ma anche mogli, figlie e amanti. L’esposizione documenta le varie fasi della vita femminile, dalla nascita al matrimonio, fino alla maternità e alla morte, offrendo uno spaccato autentico della società pompeiana.

Tra le figure centrali della mostra spiccano le Statue a grandezza quasi naturale ritrovate recentemente nella necropoli di Porta di Sarno, detta già anche di Iside. Sono un esempio della grande statuaria pompeiana sottrattaci dal paio di millenni in cui Pompei fu semplicemente una cava di prestito a cielo aperto. Altro che le tante storie diverse raccontateci dalla vulgata ufficiale ad opera della Archeologia Togata.

Tra le altre figure protagoniste tra storia e archeologia, citiamo:

– Giulia Felice, proprietaria di un vasto complesso residenziale con terme, che dopo il terremoto del 62 d.C. aprì al pubblico le sue strutture, affittando stanze e locali per botteghe, dimostrando intraprendenza e indipendenza economica, con il duo èuripo straordinario alimentato, dal sottosuolo attraverso l’antichissimo canale poi detto Canal Sarno.

– Eumachia, imprenditrice della lana e raccoglitrice di preziosa urina, che finanziò la costruzione di un edificio nel Foro e della più grande tomba di Pompei nella necropoli di Porta Nocera.

– Mamia, sacerdotessa di Venere, e Asellina, ostessa e promotrice elettorale; due donne che testimoniano la varietà dei ruoli femminili nella società pompeiana.

Eutychis e Amaryllis, entrambe schiave, che vissero destini differenti, e Fulvia Agateia e Nevoleia Tyche, ambiziose liberte che riuscirono a migliorare la propria condizione sociale.

La Mostra si estende oltre la Palestra Grande, invitando i visitatori a esplorare luoghi significativi legati alle protagoniste in un percorso diffuso nel sito archeologico.

Ed ecco quindi: il Praedium di Giulia Felice; il Termopolio di Asellina; il Quartiere servile della Casa dei Vettii, abitato da Eutychis; la Casa di Marco Terenzio Eudosso, dove Amaryllis filava la lana; la Bottega di Eumachia nel Foro; le Tombe di Nevoleia Tyche e Flavia Agatea nella necropoli di Porta Ercolano.

A chi scrive, l’iniziativa ricorda l’epopea della modernità di Amedeo Maiuri con i suoi innovatori percorsi tematici, diurni e notturni, della mai dimenticate, anzi rimpiante, “notti” maiurine pompeiane.