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I lavori della Sogin nella centrale nucleare di Caorso

ristrutturazione del deposito temporaneo ‘Ersma’

by Redazione
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Centrale nucleare di Caorso (Piacenza). La Sogin ha iniziato la demolizione della copertura del deposito temporaneo di rifiuti radioattivi, Ersma, lungo 41 metri, largo 38 e alto 14.

“La tecnica impiegata nello smantellamento è il taglio a disco e a filo diamantato, eseguito con l’ausilio di una gru. Il progetto prevede il progressivo sezionamento della copertura in blocchi di cemento armato, ciascuno con peso di circa 20 tonnellate”. La fine della demolizione della copertura è prevista entro il prossimo autunno.

I lavori di ristrutturazione del deposito prevedono “la decontaminazione e demolizione dei sistemi e delle opere civili, tranne le strutture perimetrali esterne, e la realizzazione di una nuova planimetria interna sviluppata su due campate, lunghe 20 metri, che aumenteranno la capacità di stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Al termine saranno installati all’interno due carri ponte per la movimentazione in remoto dei manufatti e i sistemi elettrici, antincendio, di monitoraggio radiologico e di automazione e controllo”. I lavori termineranno a fine 2027, mentre la messa in esercizio è programmata nel primo semestre 2028.

La Sogin precisa: “La struttura potrà ospitare fino a 2.100 metri cubi di rifiuti radioattivi di bassa e media attività prodotti esclusivamente dai lavori di dismissione della centrale di Caorso, tra i quali quelli che arriveranno dalle future operazioni di smantellamento degli internals e del vessel dell’edificio reattore.

“Nella centrale piacentina sono in corso anche le operazioni di smantellamento dei sistemi e componenti all’interno dell’edificio reattore, iniziati nel novembre scorso, e i lavori di adeguamento del deposito Ersba1, mentre nel 2023 sono terminati i lavori di adeguamento del deposito Ersba2, oggi in esercizio, entrambi utilizzati per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi di molto bassa e bassa attività della centrale.

“L’adeguamento di questi tre depositi evita di realizzare nel sito nuove strutture di stoccaggio temporaneo. Al loro interno saranno accolti i rifiuti radioattivi pregressi e quelli prodotti dalle attività di decommissioning, in vista del loro successivo conferimento al Deposito Nazionale, una volta disponibile”.

 

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