Gli “architetti dell’Intelligenza artificiale” sono stati scelti dalla rivista statunitense Time come persona dell’anno per il 2025. Nella copertina che vedete in alto sono raffigurati su una trave di acciaio, come gli operai della celeberrima foto del 1932. Nella seconda copertina i cosiddetti architetti costruiscono l’AI.

Sono: Mark Zuckerberg, Lisa Su, Elon Musk, Jensen Huang, Sam Altman, Demis Hassabis, Dario Amodei e Fei-Fei Li. Guardiamoli uno per uno.
Mark Zuckerberg non ha bisogno di presentazioni. Zuckerberg è Facebook, è il proprietario di Meta.
Lisa Su è la CEO di AMD (Advanced Micro Devices), multinazionale statunitense produttrice di semiconduttori. Definita da Fortune come una dei più grandi leader mondiali nel 2017.
Elon Musk è Elon Musk. L’uomo più ricco del mondo.
Jensen Huang è il CEO di NVIDIA.
Sam Altman è stato co-fondatore e CEO di OpenAI.
Demis Hassabis, premio Nobel per la chimica nel 2024, è il CEO di DeepMind del gruppo Alphabet (cui fa capo anche Google).
Dario Amodei è fondatore e CEO di Anthropic, dopo essere stato vicepresidente di OpenAI.
Fei-Fei Li è la creatrice del dataset ImageNet. Membro del Comitato consultivo scientifico delle Nazioni Unite, rientra nell’elenco Time 100 AI Most Influential People.
Si tratta di tecnici, se non di scienziati, di assoluto livello. Ma, forse, più che essere gli architetti dell’AI ne sono i proprietari. Sono gli oligarchi dell’AI, come Ford a suo tempo con la catena di montaggio e le Sette Sorelle con il petrolio. Sono i padroni in grado di stabilire chi debba essere il Presidente degli USA e decidere, magari insieme agli oligarchi orientali, se e quali guerre fare.
Forse, sempre forse, non è stato elegante raffigurarli come gli operai dei grattacieli newyorkesi. Il loro mestiere non è quello di costruire ma di vendere. E per vendere sempre di più ogni tanto serve fare la guerra.

