In questa prima decade di ottobre la cronaca cittadina ci ha scaricato addosso a ripetizione una serie di notizie che non possiamo non riportare, concentrandoci ovviamente su quelle che ci consentono di fornire maggiori dettagli operativi. Tra esse ci piace ricordare il TTG Travel Experience di Rimini, complice la partecipazione positiva del Comune di Pompei all’evento, durato dall’8 al 10 ottobre.
Il TTG Travel Experience di Rimini, acronimo che, tradotto per i lettori stante la massa di sigle e acronimi con cui ci bersagliano i Social e i Media, sta per Travel Trade Gazette, dal nome di uno storico Magazine inglese per gli operatori del Settore Turistico, cui si è aggiunto il binomio Travel Experience, per maggiore chiarezza della comunicazione. Insomma, è il nome della fiera che si tiene a Rimini ma, nel caso, risulta il più importante appuntamento italiano per il settore turistico.
Questo evento annuale riunisce i professionisti del Turismo, come Agenzie di viaggio, Tour operator ed Enti di promozione, per promuovere il Turismo internazionale in Italia e l’Offerta turistica italiana nel mondo. Ad esso partecipa il Comune di Pompei, nella persona del Sindaco Lo Sapio – in più occasioni accompagnato dal Vescovo Prelato di Pompei e dal Direttore del Parco Archeologico di Pompei – il quale gestisce nella Città metropolitana di Napoli la Delega per il Turismo.
Quest’anno il pezzo forte, ma anche il gran Coniglio tirato fuori dal Capello del Palazzo Comunale, risulta essere un ritorno, un deja vu, rimpianto a lungo, ben noto ai Pompeiani che hanno raggiunto e superato – anche di gran lunga, come chi scrive – il traguardo degli “anta”. Un fenomeno che, fino agli anni Ottanta e oltre del Novecento, sostenne l’economia commerciale e gastronomica di Pompei, anche se il termine “gastronomia” non era divulgato e onnipresente allora, come è invece al giorno d’oggi, che vede tutti “gastronauti” gli Italiani, dal principio alla fine dello stivale, isole comprese ovviamente.
Per parlare subito, fuori dai denti, ricordiamo ai lettori che i matrimoni che si celebravano a Pompei erano oltre quattrocento all’anno (!) con sposi provenienti da ogni dove, oltre che dai Comuni del Circondario, come allora si chiamava quello che – più o meno – chiamiamo oggi Comprensorio e, anche, da Napoli o da “fuori”, come allora si diceva. Va da sé che gli oltre quattrocento matrimoni all’anno “foraggiavano” e bene numerosi Ristoranti, allora famosi, che ospitavano gli Sposi e i loro solitamente tanti invitati nelle sale allestite ad hoc, con le torte multipiano a celebrare laicamente, a tavola, il finale del rito nuziale appena celebrato secondo i canoni religiosi nel Santuario mariano di Bartolo Longo, allora nemmeno ancora Beato, ma oggi Santo.
Insomma, il rito matrimoniale a Pompei costituiva un giro di affari non indifferente. Spariti sul colpo il giro e gli affari – peraltro leciti, per ristoranti e alberghi, con annessi e connessi – saltò in aria l’intero sistema, improvvisamente. La decisione unilaterale dei vertici santuariali non trovò interlocuzione e mediazione presso le autorità comunali dell’epoca, normalmente soccombenti. La ferita all’economia locale fu profonda. Travolse realtà storiche di Ristoranti e Alberghi risalenti all’anteguerra e anche prima. La stasi è durata qualche decennio. Ma, negli ultimi anni, l’offerta pompeiana in termini ospitalità turistica ad ampio raggio per gastronauti ha fatto breccia di nuovo presso il pubblico comprensoriale e napoletano, nonché presso il turismo estero interessato anche alla Città nuova, che ormai sfiora il 5% del totale e occupa di sera ristoranti e pizzerie.
Dal TTG Travel Experience di Rimini ora però arriva questa ulteriore novità, che riteniamo positiva per la economia della Città nuova e che, quindi, riportiamo “tal quale” dal Comunicato Stampa del Comune di Pompei:
Lo stand città di Pompei ha riscosso un enorme successo alla TTG di Rimini presentando la novità del “wedding tourism” – “turismo del matrimonio” il viaggio intrapreso dai futuri sposi per celebrare un matrimonio in una località da sogno, attirando un gran numero di visitatori e generando una nuova economia.
Il Sindaco Carmine Lo Sapio, con la delibera di Giunta, ha introdotto il regolamento per i matrimoni civili “fuori dal comune”, aprendo alle strutture convenzionate con l’ente le celebrazioni. In Italia, questo settore è in forte crescita, con la Toscana tra le regioni più popolari e le coppie statunitensi a rappresentare il mercato principale, sebbene stiano crescendo anche le richieste da altri Paesi.
Indotto turistico:
Oltre agli sposi, numerosi invitati viaggiano per partecipare all’evento, portando con sé un notevole flusso di turisti.
Benefici economici:
Il settore genera un notevole fatturato e contribuisce a creare occupazione per professionisti come wedding planner, fotografi, fiorai, e altri fornitori locali.
Pompei come destinazione.
Gli Stati Uniti sono il mercato di riferimento principale, ma si registrano segnali significativi anche dal Regno Unito e altri Paesi europei e asiatici.
Il Sindaco Carmine Lo Sapio traccia un bilancio positivo: “I risultati superano le aspettative e gli obiettivi prefissati: Pompei alla vetrina del turismo internazionale è stata la regina nel panorama mondiale. Visti i risultati il 2026 si registrerà un incremento di visitatori del 70 per centro anche nella nuova Pompei”.
Se son rose, fioriranno… diceva un vecchio adagio. Noi ne auspichiamo la fioritura.