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La qualità delle acque di balneazione

il Rapporto sullo Stato dell’ambiente in Campania

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Claudio Marro – Direttore Tecnico di ARPAC, Stefano Capone – Dirigente UOMARE, Emma Lionetti – Titolare di incarico di funzione presso la UO Mare – ARPAC.

 

Uno dei compiti istituzionali dell’ARPAC affidati dalla Regione Campania con Legge n. 10/98 istitutiva dell’Ente, riguarda il programma di sorveglianza sulla qualità delle acque di balneazione, finalizzato alla tutela della salute umana.

Per svolgere questo compito l’Agenzia si avvale di personale addetto ai campionamenti (che operano presso le Unità Operative delle 3 provincie interessate (CE_NA_SA), nonché di personale dei laboratori (competenti nelle determinazioni analitiche) e del supporto logistico di tecnici impegnati nella conduzione dei mezzi nautici, nella programmazione e rendicontazione delle attività svolte della UO Mare della Direzione Tecnica.

Ogni anno la flotta agenziale compie, nel periodo 1° aprile – 30 settembre, circa 130 uscite in mare per il campionamento di circa 2.500 campioni di acque su 328 punti o stazioni identificativi dei tratti di mare utilizzati ai fini della balneazione. Complessivamente ARPAC esegue circa 5.000 analisi all’anno per la rilevazione dei parametri determinanti la balneabilità (Escherichia coli e Enterococchi intestinali), ritenuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità indicatori specifici di contaminazione fecale.

A tali analisi microbiologiche, normativamente obbligatorie, si aggiungono anche quelle sporadiche (su qualche centinaio di campione) per la ricerca di tensioattivi, idrocarburi, fitoplancton, ecc. in occasione di problematiche emergenziali come la presenza di colorazioni anomale, schiume e mucillagini. Numerose sono, infatti, le fonti di contaminazioni (urbanizzazione, attività industriali ed agri-zootecniche) che condizionano la qualità delle acque di balneazione.

La fascia costiera campana utilizzata per la balneazione si estende per circa 480 km rispetto alla lunghezza totale (530 km) dell’intero litorale e coinvolge 90 comuni delle tre provincie costiere (Caserta, Napoli e Salerno) e quasi la metà della popolazione campana (attualmente di circa 5,6 milioni di abitanti). I restanti km non sono destinati all’uso balneare (aree portuali, servitù militari, canali e foci di fiumi non risanabili e aree da tutelare come le Aree Marine Protette) e pertanto non sono sottoposti al controllo stagionale

Le attività di ARPAC, definite di sorveglianza, vengono assicurate nel rigoroso rispetto delle disposizioni normative di settore, e conducono, annualmente, ad una classificazione ufficializzata con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Regionale, basata sui risultati dei controlli eseguiti dall’Agenzia nelle quattro stagioni balneari precedenti. Ricordiamo che per le acque di balneazione sono previste le seguenti 4 classi di qualità: Scarsa, Sufficiente, Buona, Eccellente.

Va detto che l’attribuzione di una classe di qualità ad un’acqua di balneazione, oltre a stabilire, ad inizio di ogni stagione, dove si può fare il bagno e dove esso è interdetto, comporta per le Amministrazioni comunali l’obbligo di adottare una serie di misure quali: il divieto di balneazione (ovviamente) ma anche l’individuazione, l’eliminazione e la riduzione delle cause e delle ragioni delle non balneabilità, oltre che l’assicurazione di una costante e diffusa informazione al pubblico.

Oltre ad effettuare le attività di campionamento ed analisi, ARPAC si occupa anche della divulgazione dei dati, sia attraverso il sito agenziale, sia mediante una App dedicata. Infatti, una delle pagine del sito web di ARPAC più apprezzate e visitate dal pubblico è l’apposita piattaforma informativa strutturata su mappa interattiva (https://portale.arpacampania.it/mappa-interattiva) con dati attuali e storici inerenti alle acque di balneazione. Inoltre, molto utilizzata dai portatori di interesse è anche l’APP Balneazione ed il profilo twitter per i casi più salienti. Il valore aggiunto dell’APP Mobile è identificato nel grado di diffondere in maniera rapida e gratuita le informazioni sullo stato di qualità dei tratti di mare destinati alla balneazione in Campania consentendo all’utente anche di verificare la balneabilità dell’area costiera più prossima alla propria localizzazione geografica con la possibilità di seguire l’itinerario proposto per il raggiungimento della destinazione individuata.

 

Stagione Balneare 2025
  Costa adibita alla balneazione*
(Km)
% Costa eccellente** % Costa buona

**

% Costa sufficiente** % Costa scarsa

***

% Costa di nuova classificazione

****

Caserta 42 93 5 0 2 0
Napoli 228 87 5 2 3 3
Salerno 210 90 7 1 1 1
CAMPANIA 480 89 6 1 2 2

Distribuzione percentuale della classe di qualità del litorale della Regione Campania – anno 2025

 

Passando ad una rapida rassegna dello stato di qualità delle acque di balneazione in Campania, aggiornato alla stagione 2025 oramai conclusa, si evidenzia che i dati sono progressivamente ed in netto miglioramento, atteso negli ultimi 10 anni, la percentuale di costa balneabile si attesta costantemente al di sopra del 97%. Di contro, ogni anno, circa 15 km di costa, risultano non balneabili in quanto classificati di qualità “scarsa”.

 

Distribuzione percentuale della costa balneabile della Regione Campania aggiornata al 2025

 

Ulteriori dati positivi riguardano la percentuale di classe eccellente che attualmente interessa quasi il 90% delle acque di balneazione monitorate, con un incremento, negli ultimi 10 anni, di quasi 13 punti percentuali. Tale miglioramento, da attribuire certamente ad uno sviluppo positivo del sistema di depurazione regionale, evidentemente associato anche ad una riduzione degli scarichi abusivi, non deve assolutamente far abbassare la guardia, ma anzi deve rappresentare uno stimolo a ridurre o eliminare quelle cause che, ogni anno, rendono ancora 15 km di costa non balneabili, ad inizio stagione, o determinano una non balneabilità durante la stagione balneare.

Ogni anno, infatti, può accadere, che acque adibite alla balneazione, anche di qualità eccellente, sono interdette temporaneamente alla balneazione, a causa di fenomeni temporanei le cui cause vanno in ogni caso individuate e rimosse. La temporaneità dell’interdizione, all’incirca un paio di giorni, è legata al tempo necessario per l’abbattimento (decadimento) della carica microbiologica,

Relativamente ai dati nazionali diffusi di recente dal Sistema Nazionale di Protezione Ambientale, di cui fanno parte l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) e le Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente (Arpa/Appa) si evidenzia che tutte le regioni presentano una qualità delle acque di balneazione costiere complessivamente molto alta, con percentuali di costa in classe “eccellente” o “buona” sempre superiore al 90% (come in Campania) con differenze di valori legati anche alle specifiche caratteristiche territoriali di ciascuna regione.) Le percentuali più elevate di costa “eccellente” si trovano in Puglia (99,7%), Friuli-Venezia Giulia (99,6%), Sardegna (98,7%).

In Italia oltre 5.000 chilometri di litorale, pari al 95,7% della costa monitorata, rientrano nella classe di qualità eccellente; ne deriva che la stragrande maggioranza delle acque di balneazione costiere italiane raggiungono il livello più alto previsto dal sistema di classificazione europeo.

 

[1] Per di Acque di balneazione si intendono tutte le acque superficiali, o parte di esse, nelle quali l’Autorità competente prevede che venga praticata la balneazione e per le quali non è stato imposto un divieto permanente di balneazione.

 

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