Home Arpac Spazio Ambiente La qualità delle acque sotterranee

La qualità delle acque sotterranee

il Rapporto sullo Stato dell’ambiente in Campania

by Claudio Marro, Adolfo Mottola
0 comments

Claudio Marro – Direttore Tecnico di ARPAC, Adolfo Mottola – Collaboratore Tecnico Professionale UO Monitoraggio Acque Interne di ARPAC.

 

Arpa Campania svolge, ai sensi della normativa vigente, il monitoraggio ambientale delle acque sotterranee sull’intero territorio regionale in maniera sistematica, secondo piani di attività concordati con altri Enti [1], al fine di verificare l’evoluzione nel tempo dello stato quali-quantitativo dei corpi idrici sotterranei. Questi ultimi sono assoggettati al monitoraggio chimico e quantitativo, con frequenze di campionamento variabili in funzione delle pressioni e del rischio di non raggiungimento dello stato ambientale BUONO (chimico e quantitativo).

La definizione delle classi di qualità è fondamentale per la gestione delle risorse idriche e per garantire la loro tutela. La classificazione dei corpi idrici, permette, infatti, attraverso la valutazione del loro stato di salute, di identificare le aree critiche e orientare le decisioni per il loro recupero.

Arpac è dotata di 2 laboratori specializzati per le acque interne ubicati rispettivamente presso i Dipartimenti Provinciali di Avellino e Benevento, i quali effettuano le analisi di laboratorio, mediante strumentazione tecnologicamente avanzata sui campioni (quasi 1.000/anno) prelevati dalla rete dai tecnici agenziali delle 5 Aree Territoriali. I dati poi vengono elaborati centralmente, da una struttura dedicata (UO Monitoraggio Acque interne) della Direzione Tecnica.

Il monitoraggio chimico, nel sessennio 2015-2020, ha riguardato fino a 69 corpi idrici e fino a circa 250 stazioni di monitoraggio.

 

Figura 1: Stato di qualità chimica delle acque sotterranee in Campania nel sessennio 2015-2020. Dati ARPAC

 

Figura 2: Stato di qualità chimica delle acque sotterranee in Campania nel quadriennio 2021-2024. Dati ARPAC

 

Al fine di migliorare i livelli di significatività e rappresentatività del monitoraggio chimico dei corpi idrici sotterranei, ARPAC sta ampliando ulteriormente la rete di monitoraggio che entro il 2027 sarà costituita da circa n. 480 stazioni attive. Dal 2024 il monitoraggio è stato esteso a 81 corpi idrici.

Per lo stato chimico sono previste 2 classi di qualità: “Buono” e “Scarso”. Nella figura 1 e nella tabella 1 viene sintetizzato lo stato di qualità chimica per il sessennio 2015 -2020.

Dal 2015 al 2020, la percentuale di stato chimico Buono” è progressivamente aumentata passando dal 70% del 2015 all’81% del 2020. Contestualmente lo stato chimico “Scarso” è diminuito passando dal 14% del 2015 al 9% del 2020 (tabella1).

 

 

Nel periodo 2015/2020 il “buono” stato chimico caratterizza complessivamente la grande maggioranza (69) dei corpi idrici sotterranei della Campania. Solo una piccola parte (9) di corpi idrici sotterranei fa riscontrare superamenti dei limiti delle concentrazioni di sostanze inquinanti riconducibili prevalentemente alle attività industriali e ad alcune attività agricole e di allevamento con particolare riferimento alla presenza di Nitrati.”. Solo 2 corpi idrici non sono stati oggetto di monitoraggio per la temporanea inaccessibilità/indisponibilità di stazioni di monitoraggio.

Nella figura 2 e nella tabella 2 viene sintetizzato lo stato di qualità chimica per il quadriennio 2021 -2024.

 

 

Dal 2021 al 2024, la percentuale di stato chimico “Buono” è andata lievemente diminuendo passando dal 89% del 2021 al 86% del 2024 anche in ragione dell’estensione del monitoraggio a corpi idrici non monitorati nel precedente periodo. Contestualmente lo stato chimico “Scarso” è lievemente aumentato (tabella 2).

 

Fig. 4: Stato di qualità chimica delle acque sotterranee in Campania distinto per provincia, nel quadriennio 2021-2024. Dati ARPAC. Dati 2025 e 2026 non ancora disponibili/rilevati.

 

Nel periodo 2021/2024 il “buono” stato chimico caratterizza complessivamente la grande maggioranza (74) dei corpi idrici sotterranei della Campania. Solo una piccola parte (7) di corpi idrici sotterranei fa riscontrare superamenti dei limiti delle concentrazioni di sostanze inquinanti riconducibili prevalentemente alle attività industriali e ad alcune attività agricole e di allevamento con particolare riferimento alla presenza di Nitrati.”.

 

Fig 3: Stato di qualità chimica delle acque sotterranee in Campania distinto per provincia, nel sessennio 2015-2020. Dati ARPAC

 

Confrontando i due periodi (2015/2020 e 2021/2024), lo stato di qualità chimica dei corpi idrici sotterranei è migliorata passando dall’85% al 91% (figura 1 e figura 2), con conseguente complessiva riduzione della percentuale dello stato chimico “scarso” dal 12 al 9%.  Il monitoraggio chimico ha riguardato il 97% dei corpi idrici nel periodo 2015/2020 arrivando ad interessare il 100% dei corpi idrici dell’intero territorio regionale nel periodo 2021/2024.

In conclusione, dal periodo 2015/2020 al periodo 2021/2024 il monitoraggio chimico svolto ha evidenziato un miglioramento generale dello stato chimico dei corpi idrici sotterranei.

Per quanto riguarda la rete del monitoraggio quantitativo delle acque sotterranee, essa è stata attivata solo da pochi anni ed è attualmente costituita da 146 stazioni, di cui 80 sono monitorate “in continuo” e 66 sono monitorate “in discreto”.

Lo stato quantitativo di un corpo idrico sotterraneo è definito da 2 indici: “buono” e scarso[2] ed i risultati saranno disponibili nel prossimo anno, mentre nel 2027 saranno disponibili anche i dati del monitoraggio chimico del sessennio 2021 – 2026.

 

[1] Piano di Gestione delle Acque (PGA) dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale e Regione Campania

[2] Si definisce “buono” lo stato quantitativo dei corpi idrici sotterranei se non subisce prelievi superiori alla sua naturale disponibilità di risorse idriche rinnovabili e “scarso” nel caso contrario e per il quale bisogna approntare tutte le misure necessarie per invertire la tendenza.

[3] Si definisce “buono” lo stato quantitativo dei corpi idrici sotterranei se non subisce prelievi superiori alla sua naturale disponibilità di risorse idriche rinnovabili e “scarso” nel caso contrario e per il quale bisogna approntare tutte le misure necessarie per invertire la tendenza.

 

Leave a Comment