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La realtà dei consorzi stabili

by Franco Vorro
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L’autore è Presidente dell’UCSI – Unione Consorzi Stabili Italiani, associazione di categoria delle imprese operanti nel settore dei lavori pubblici. Quella che segue è la relazione da lui presentata al Convegno Nazionale di Brindisi dello scorso 24 maggio, dal titolo “Opportunità per le PMI attraverso lo strumento dei Consorzi Stabili – il decreto Sblocca Cantieri”.

Il convegno nazionale odierno rientra nella programmazione UCSI di incontri itineranti con cadenza trimestrale e si inserisce nella scia degli eccellenti precedenti, da ultimi, di Pescara, Verona e Sansepolcro.

Il contesto economico e normativo attuale impone continue valutazioni e azioni a tutela e per lo sviluppo delle Imprese. In particolare, le micro, piccole e medie. Il soggetto giuridico “Consorzio Stabile” ha senz’altro l’onere e l’ambizione di contribuire a tale mission, come strumento di supporto e propulsione.

Infatti, nonostante la realtà del mondo delle costruzioni registri in Italia livelli di crisi difficilmente riscontrabili nel recente passato, tanto che oltre diecimila tra micro, piccole e medie Imprese hanno dovuto abbandonare, nel decennio trascorso, il settore dei lavori pubblici e finanche tra le grandi imprese si riscontrino inusuali difficoltà operative ed economiche, noi dell’UCSI registriamo con fiducioso ottimismo che i Consorzi Stabili, pur tra molteplici ed oggettive difficoltà, rappresentano una valida e, per taluni versi, indispensabile soluzione operativa per le Imprese che sono in difficoltà e/o che vogliono crescere, pur nella limitatezza delle loro attuali possibilità.

I Consorzi Stabili sono stati introdotti nell’ordinamento con la legge n. 109 del 1994, e certamente costituivano, all’epoca, una delle principali novità della legge quadro sui lavori pubblici. Oggi, anche a distanza di venticinque anni, si può senz’altro affermare che il Legislatore fu lungimirante. Dopo il primo decennio e le prime decine di Consorzi Stabili, autentici pionieri, costituiti per iniziativa di alcune centinaia di Imprese, oggi possiamo registrare la vitalità di centinaia di Consorzi Stabili che raggruppano migliaia di aziende.

Ciò nonostante che la disciplina in materia, pur frequentemente modificata, non abbia mai completamente risolto e regolato molti aspetti problematici e anzi abbia spesso introdotto ulteriori contraddizioni e aperto ulteriori “buchi”, rendendo la disciplina ancor più lacunosa.

Ne è un esempio recentissimo il Decreto 32 del 2019, cosiddetto “Sblocca Cantieri”. La cui trattazione oggi interesserà gran parte del Convegno.

I Consorzi Stabili, e con essi e per essi la loro associazione UCSI, si impegnano costantemente affinché si concretizzi una disciplina organica, in linea con le direttive europee e coerente con le finalità delle relative linee guida, tesa a sostenere anche il tessuto connettivo delle imprese di minori dimensioni.

Per ottenere il raggiungimento di questi obiettivi, l’UCSI ha inteso proporsi con idonea organizzazione nelle relazioni con le Istituzioni e con tutti i soggetti decisori, ivi comprese le forze politiche. Altrettanto utile e necessario è fare sinergia con le altre Associazioni di categoria (in primis ANCE, ANIER, CONFAPI ecc.), con le quali è sempre più opportuno intensificare la collaborazione su tutte le tematiche di comune interesse.

Con il lavoro puntuale e costante delle strutture e delle Commissioni dell’UCSI, con il contributo di eccellenti collaboratori esterni, con il tempismo e la capacità tecnica profuse in materia, con gli incontri tenutisi con i vari Ministeri di interesse e con l’ANAC, con le audizioni presso le Istituzioni, anche quelle preposte alle modifiche del Codice dei contratti, si alimenta vieppiù la convinzione che, sinergicamente, si possa trovare consenso ed accoglimento, da parte degli organi legislativi, delle importanti e vitali proposte avanzate dall’UCSI per conto dei Consorzi Stabili.

Con questa consapevolezza passo a riassumere alcuni dei principali aspetti peculiari che riguardano i Consorzi Stabili:

– il consorzio stabile è un consorzio con attività esterna, disciplinato – in ampia misura – dalle disposizioni relative ai consorzi ordinari;

– il consorzio stabile e il consorziato, diverso da quelli per conto dei quali il consorzio partecipi alla gara, possono partecipare alla medesima gara;

– il consorzio stabile può operare sia in nome e per conto proprio, sia in nome proprio e per conto di uno o più dei consorziati;

– nel consorzio stabile è operativo il principio della “porta aperta”, per cui è sempre possibile entrare o uscire dalla compagine consortile;

– nel consorzio stabile i consorziati affidatari dell’esecuzione delle prestazioni oggetto del contratto sono sempre responsabili, solidalmente con il fondo consortile, nei confronti del committente, per il corretto adempimento delle obbligazioni;

– la qualificazione del consorzio stabile può avvenire secondo quanto previsto dalla disciplina, con il criterio del cosiddetto “cumulo alla rinfusa”, (sperando che il legislatore non modifichi tale essenziale peculiarità e, piuttosto, ne rafforzi la norma relativa).

Quindi, nel complesso, la disciplina del consorzio stabile appare più favorevole di quanto non lo sia quella prevista per le imprese temporaneamente riunite e per i consorzi ordinari. Purché sia risolto in modo definitivo e positivo la querelle relativa al comma 2 dell’articolo 47 del Codice dei contratti, per il quale siamo in fiduciosa attesa che siano recepiti i nostri emendamenti.

In ogni caso riteniamo necessario un intervento legislativo complessivo ed organico, finalizzato a chiarire i molteplici punti oscuri delle norme, intervento quanto mai auspicabile per consentire agli operatori del settore, quali i soci dei Consorzi Stabili, di poter disporre con tranquillità di uno strumento di indubbia utilità.

La conoscenza e la valutazione dei dati e della realtà attuale dei Consorzi Stabili possono sia favorire l’analisi della validità dell’istituto giuridico Consorzio Stabile, sia contribuire a formulare le scelte normative e strutturali più opportune per garantirne durata ed operatività ottimali.

I circa trecento Consorzi Stabili operanti, le circa tremila imprese in essi consorziate, la crescita regolare del numero dei Consorzi Stabili, l’incremento costante del numero dei soci consorziati per singolo consorzio, l’aumento di categorie e classifiche, i fatturati sempre più significativi, la partecipazione massiccia alle gare d’appalto, anche di importi rilevanti, l’acquisizione di commesse per opere anche di strategico interesse, sono tutti elementi indicatori, senza ombra di dubbio, della validità e convenienza di far parte di un Consorzio Stabile.

Mi sono volutamente limitato ad un piccolo accenno ai dati che interessano i Consorzi Stabili, in quanto è in programma, per il prossimo mese di giugno, uno specifico evento di presentazione e divulgazione della nuova edizione biennale della “Indagine conoscitiva sui Consorzi Stabili in Italia”, con “Cenni normativi, valutazioni statistiche, quantitative e qualitative, elenchi e grafici”, promossa dall’UCSI e curata dal consigliere UCSI Mario Caputo, con il supporto del Consorzio OSCAR e delle strutture dell’UCSI. L’evento si terrà a Roma e sin da oggi vogliate ritenervi tutti invitati.

In tale occasione la “Realtà dei Consorzi Stabili” sarà rappresentata, analizzata e valutata in tutti gli aspetti che ne riguardano la diffusione, la composizione, la struttura, l’amministrazione, lo sviluppo, le scelte di organizzazione e settoriali, con il supporto dei dati rinvenienti dalle attestazioni SOA, dalle visure camerali, dai bilanci, dagli statuti consortili, ecc. L’indagine interesserà anche i Consorzi Stabili costituiti per le attività di Progettazione. Una prospettiva a 360 gradi per conoscere, apprezzare ed utilizzare tutte le potenzialità dei Consorzi Stabili.

L’UCSI è, e vuol essere sempre di più, lo strumento associativo ed operativo che si pone a servizio dei Consorzi Stabili e dei loro legittimi interessi. Con il suo Presidente, con il Presidente Onorario Fabiola Polverini, con i Vicepresidenti Oddi Baglioni e Drezza, con il Direttore Ceccobelli e tutto il Consiglio Direttivo.