Home In evidenza la Sirena Parthenope per i 2500 anni di Napoli

la Sirena Parthenope per i 2500 anni di Napoli

la scultura dedicata alla città dal maestro Lello Esposito

by Redazione
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Foto by Ufficio Stampa Comune di Napoli

 

Questa Sirena rispecchia il mio progetto artistico di identità e metamorfosi.

C’è un’identità antica, quella di Parthenope, legata alla fondazione dell’omonimo insediamento nell’VIII sec. a.C. Il suo è un culto marinaio, che probabilmente viene addirittura dall’isola greca di Rodi.

I suoi marinai, partiti per il mare aperto, sono gli stessi che crearono il primo insediamento da cui sarebbe nata Neapolis nel 475 a.C.

La femminilità della Sirena Parthenope, anche per questo, doveva essere una femminilità greca e antica, sul modello delle statue di Fidia e del Partenone: volevo attraversare l’arte greca e spostarmi dalla Grecia arcaica all’estetica di quella classica, del V sec. a.C. – non a caso il secolo in cui è nata Neapolis.

Ma la parte inferiore del corpo della Sirena doveva essere quella di un Gallo, altro simbolo augurale su cui ho lavorato per anni e che non potevo non scegliere per l’occasione: un simbolo di speranza, rinascita, risveglio. Del resto, le Sirene arcaiche della mitologia erano volatili: le Sirene che avevano sedotto Ulisse dovevano essere più creature di cielo che di mare. Il Gallo, col suo canto del mattino, si riconnette al Sole e il culto di Helios era centrale proprio in quella cultura della Rodi antica da cui, secondo alcune ricostruzioni storiche, provenivano i marinai che hanno fondato la nostra città. Il Sole che dona vita, il Sole che dona speranza. Il Sole che Napoli vede sorgere da millenni.

Le zampe mostruose della Sirena sono un ulteriore gioco simbolico che unisce il simbolo del Gallo a quello del Vulcano: le zampe sono infatti un Vesuvio rovesciato.

Radicate nella nostra terra vulcanica, le zampe di questa Sirena ctonia riportano la mente a quella materia incandescente che, condensandosi, costituisce le fondamenta tufacee della nostra città.

Questa è, quindi, una Sirena che viene da una civiltà lontana, da altri popoli e altre culture, che unisce aria, fuoco e terra e che porta con sé i valori di speranza, radicamento, accoglienza che da sempre caratterizzano il popolo di Napoli.

Le identità sono forti solo quando aperte verso l’alterità e il futuro – insieme.

Celebrare Napoli significa celebrarne la vitalità e le molteplici identità, le continue e incessanti mescolanze e metamorfosi.

Celebrare Napoli significa celebrare la Sirena Parthenope viva tra noi.

Lello Esposito

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