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by Francesco Vorro
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Ravenna. Sono ben 19 le Associazioni ambientaliste, tra le quali WWF, Legambiente e Italia Nostra, “insorte” contro l’ormai insostenibile situazione in cui versa il “Cimitero delle Navi” al Porto di Ravenna. Sono infatti vari i relitti abbandonati da anni nello specchio d’acqua della Pialassa dei Piomboni e il cargo “Berkan B” avrebbe già rilasciato gran quantità di idrocarburi. Attorno, altri cinque relitti. Il che significa amianto, materiali pericolosi, idrocarburi e metalli. Una gigantesca discarica a cielo aperto. Le Associazioni chiedono quindi al Governo l’emanazione urgente di una ordinanza di Protezione Civile che dichiari l’emergenza ambientale e nomini un commissario straordinario per provvedere alla necessaria bonifica.

Roma. In audizione al Senato un po’ di giorni fa, il Presidente di Assarmatori, Stefano Messina, ha chiesto che venga sanato “uno degli errori più rilevanti commessi nella definizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: la cancellazione dello stanziamento di 2 miliardi per gli aiuti al rinnovamento delle flotte di navi impegnate nelle rotte di cabotaggio e collegamento con le isole minori e maggiori”. In un momento nel quale gli sforzi sono concentrati sulla sostenibilità, non favorire il rinnovamento della flotta non avrebbe “davvero un senso logico” e renderebbe inutile l’elettrificazione delle banchine. “Sarebbe come prevedere di investire in colonnine per la ricarica elettrica lungo le autostrade e non avere in circolazione auto elettriche”.

La Spezia. Pieno sostegno al nuovo Presidente dell’AdSP del Mar Ligure orientale, Mario Sommariva, è stato espresso da Trasportounito nel corso dell’incontro da poco tenutosi sul tema dello sviluppo e del rilancio del porto. Di seguito alcune delle tematiche affrontate: 1 – Un cronoprogramma vero e credibile che definisca i tempi di realizzazione delle nuove opere del porto, inclusi i dragaggi, e delle infrastrutture logistiche; 2 – Il rafforzamento dell’area retroportuale di Santo Stefano nella cornice della ZLS; 3 – Un chiarimento sui rapporti fra il principale terminalista Contship e il principale cliente MSC per evitare il rischio che, a causa di un eventuale cambio di proprietà, il terminal resti strangolato fra Genova e Livorno.