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Parliamo di Champions

by Luca Saviano
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Perché? Perché, che si sia appassionati di calcio o no, è un grande spettacolo internazionale e vale la pena seguirlo non foss’altro che per girare un po’ l’Europa. Noi proveremo a farlo insieme a voi.

La Champions League, una volta chiamata Coppa dei Campioni, è notoriamente il torneo calcistico per club più importante in Europa. Quest’anno è partito a fine giugno con i tre turni preliminari di qualificazione e un turno di play-off. Le squadre che li superano accedono alla fase a gironi. I gironi sono otto, composti ognuno da quattro squadre raggruppate per fasce. I vincitori dei rispettivi campionati nazionali rappresentano la prima fascia, mentre le restanti tre dipendono dalla costante partecipazione alle competizioni europee (Champions ed Europa League). L’ultima fascia, in particolare, comprende le squadre alla loro prima partecipazione al torneo. Le sedici squadre che si classificano al primo o al secondo posto nei gironi vengono ammesse alla fase a eliminazione diretta che inizia con gli ottavi di finale.

Attualmente la squadra che ha vinto il maggior numero di Champions è il Real Madrid con 13 trofei, seguito dal Milan (7) e dal Liverpool (6). L’ultima squadra italiana ad aggiudicarsi la Coppa dalle grandi orecchie è stata la grande Inter di Josè Mourinho che si aggiudicò il triplete nel 2010.

Il tifo in Champions prescinde dalla nazionalità. Infatti, sono in gioco i propri colori, il proprio campanile e spesso ci si augura il successo di una squadra straniera a discapito di un’odiata connazionale. Basti pensare agli sfottò dedicati alla Juve che non riesce a vincerla da vent’anni.  Insomma, più che un torneo internazionale in senso stretto, un torneo europeo. Un torneo, cioè, di casa nostra, del quale conosciamo nel dettaglio formazioni, società, protagonisti, gossip e via dicendo.

Un connubio tra spettacolo e magia. Rimonte clamorose, come quella del Liverpool dello scorso anno contro il Barcellona di Leo Messi o come quella del Barça del 2017 contro il PSG rimontando lo 0-4 dell’andata con un 6-1 al ritorno. Sorprese come l’edizione del 2004 quando il Porto di Mourinho vinse la coppa battendo un’altra rivelazione, il Monaco. Alcune di stampo italiano, come la finale di Manchester del 2003 tra Juventus e Milan. Ma per rafforzare il significato di spettacolo e sintetizzare la Champions con una singola partita non si può non citare la finale del 1999, quando il Manchester United segnò due gol nei tre minuti di recupero contro il Bayern Monaco.

La Champions riesce ad appassionare anche chi non ama il calcio. Perché le emozioni che regala sono indescrivibili. Questa è la sua forza e la sua bellezza. Se volete provarle anche voi, il 17 Settembre inizierà la fase a gironi. Come direbbe Lucio Battisti: tu chiamale se vuoi … emozioni.