“È nato dal dolore che ho visto e vissuto attorno a me: ragazzi che pensavano di togliersi la vita. Io non voglio solo raccontare queste storie, voglio urlare che possiamo fare meglio, che possiamo salvarci a vicenda.
Questo libro è un viaggio nella fragilità e nella speranza. Parla di un ragazzo che si toglie la vita e si ritrova in un purgatorio simbolico, dove capisce che il suicidio non cancella il dolore, lo moltiplica.
Io non sono solo uno scrittore, sono un uomo che crede che la cultura possa essere un’arma per cambiare le coscienze. Partecipo a incontri pubblici, entro nelle scuole, parlo con chi è in difficoltà. E oggi scrivo a voi perché credo che anche i media possano essere parte di questa battaglia”.
Così ci ha scritto l’Autore, Antonio Borsa.
