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Tappe e itinerari nella Campania imprevista

by Federico L. I. Federico
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La nostra Campania – questo è un dato oggettivo e inconfutabile – è la regione più varia e affascinante del nostro Belpaese, penisola accogliente distesa nel Mediterraneo.

Un approdo temporaneo – e poi spesso stanziale – per tutti i navigatori e, in genere, i viaggiatori che nel corso degli ultimi millenni, per un qualche motivo, fossero diretti dall’una all’altra sponda del Mare Nostrum.

Eppure, c’è un altro dato oggettivo e inconfutabile, ma anche difficilmente spiegabile: il palpabile disinteresse del Turista, soprattutto quello italiano, verso il territorio interno della Campania. E al turista italiano va sicuramente peggio.

Quello straniero, quando non è organizzato (o…sequestrato in uno dei mille viaggi tutto-compreso, per stakanovisti camuffati da turisti sudati in brache di tela e scarpe di gomma) si muove sull’onda dei propri ricordi del Grand Tour d’Italie. E in questo caso il turista si muove armato di notizie tratte dal WEB o da un qualche diario di un qualche viaggiatore che egli ha già letto nelle brumose e lunghe giornate invernali del suo paese, sognando “le soleil du Midi”. Oppure, più tradizionalmente, egli si è addirittura armato di mappe e guide scritte con un occhio ai reportages dei Granturisti, i viaggiatori del Grand Tour, ai quali dobbiamo forse molto del fascino esercitato dalla Campania ancora oggi sulle masse del turismo europeo, che in generale celebra le tappe tradizionali del Grandtour.

La nostra Campania, dal Garigliano a Sapri, dal Tirreno agli Appennini, non merita però né l’ignoranza, né la incredula sorpresa di chi, al massimo, trasecolerebbe se gli fosse sottoposto il programma di una gita turistica in uno dei centri abitati della Campania interna. Certo, a volte sono ridotti ad affannati agglomerati di case e problemi e mostrano di avere smarrito ogni identità urbana. E stentano a ritrovare la dimensione di civitas. E… ci fermiamo qui, per carità di patria.

Eppure, se solo il genius loci di questi siti urbani, di antico e nobile lignaggio, esplosi demograficamente nel secondo dopoguerra arrivando a somigliare ad estese periferie di Città senza centro, di Corpi senza cuore, si rifacesse vivo, tante sarebbero le cose ancora da mostrare. E le tappe e gli itinerari poco noti da far scoprire al turista per caso, curioso (…e coraggioso) al punto giusto. Sicuramente non rimarrebbe deluso. Questo è certo.

Noi quindi così intendiamo condurre la nostra rubrica “Touring”, andando anche lungo le strade che ammagliano la Campania interna, finora troppo trascurata.

Ma certo non ci faremo mancare i siti urbani più famosi della Campania costiera, celebri per antica e consolidata ospitalità internazionale.

E infine Napoli, con il suo sterminato patrimonio culturale e artistico, occuperà il ruolo che le compete sia come capoluogo della Campania, sia come capitale del Regno che per oltre sette secoli ha governato l’intero nostro Mezzogiorno.

Questa la Campania di cui propone la ri-scoperta il nostro giornale che, già nel nome, porta con sé i valori della Gente e del Territorio, delle cento città e dei mille paesi e dei tanti monumenti che fanno irripetibile, perché unico, il nostro Belpaese.

Il cammino sarà dunque lungo e breve, quanto basta per non deludere, ma anche per non tediare il lettore.