Home Cultura Velardiniello a Barra

Velardiniello a Barra

a Villa Bisignano

by Piera De Prosperis
0 comments

 

Velardiniello a Barra, precisamente a Villa Bisignano. Un accoppiamento straordinario ed insolito per chi non conosce da un lato il personaggio, dall’altra la location.

Velardiniello poeta del XVI sec. fu, per così dire, il primo artefice della canzone napoletana, perché autore di villanelle, canzoni a tre voci in cui si fondono elementi di cultura alta con motivi popolari.

Esempio:

Boccuccia de ‘no pierzeco apreturo
mussillo da na fica lattarola
s’io t’aggio sola ‘int’a chess’uorto
‘nce resto muorto
si tutte ’sse cerase non te furo.

Immaginatela accompagnata dalla musica sul modello del canto delle lavandaie della Gatta cenerentola ed il gioco è fatto.

A Villa Bisignano si è svolta nello scorso fine settimana la manifestazione Cient’anne arreto, tre giornate aragonesi tra musica e danza, promossa dalla Fondazione Ente Ville Vesuviane e dal Comune di Napoli, nell’ambito del progetto “Affabulazione”. Il regno aragonese inteso come momento di grande respiro storico e culturale, quando Napoli visse uno dei periodi più significativi della sua cultura. Richiamare quell’epoca, farla conoscere, ricostruire un ponte con le nostre radici identitarie è una necessità, un’ancora di salvezza in un mondo sempre più alla deriva, alla ricerca di sé stesso e del suo perché. Un percorso culturale che trova la sua ragion d’essere nel palcoscenico di Villa Bisignano, una splendida dimora in condizioni ormai fatiscenti, privata da secoli del suo giardino, in realtà un vero e proprio orto botanico. Immaginare come poteva essere nel ‘500 questo luogo, quali artisti potevano soggiornarvi o presentarsi ad un pubblico esigente, ha dato agli spettatori l’idea di come doveva essere il locus amoenus, nonostante le erbacce che escono dalle balaustre o le finestre murate per evitare crolli o ruberie. Lo sforzo dell’Ente Ville Vesuviane, del Comune di Napoli e delle Associazioni che vi operano è quello di far rinascere questi spazi, perché sia un segno di impegno in una realtà che sappiamo quanto degrado abbia vissuto ed ancora viva. Non è un caso che queste iniziative si inseriscano in un progetto di rilancio della zona orientale, quella per intenderci di San Giovanni, Barra, Ponticelli antichi luoghi operai e prima ancora luoghi di delizie come testimonia la presenza di importanti palazzi nobiliari spesso segnati dal tempo e dalla disattenzione.

Domenica 8 giugno il concerto con le villanelle di Velardiniello ha avuto come protagonisti l’ensemble Paese mio bello formato da Lello Giulivo, Gianni Lamagna, Anna Spagnuolo, Patrizia Spinosi accompagnati da Michele Boné e Paolo Propoli. Un gruppo affiatato di diversamente giovani che quarant’anni fa mossero i primi passi sotto la guida del Maestro De Simone e che dal 2018 ha ripreso la propria attività, portando il poeta Velardiniello a Barra, proprio perché la Municipalità 6 (Ponticelli, San Giovanni, Barra) ha puntato l’attenzione sulla Napoli aragonese, dato che, in occasione dei 2500 anni dalla fondazione di Napoli, ogni Municipalità ha incentrato la programmazione su un periodo della storia della città, per creare spazi di narrazione condivisa, cultura diffusa e comunità viva.

 

Leave a Comment