fbpx
Home Napoli Villa Scuotto a Portici. La spunta il nuovo parroco

Villa Scuotto a Portici. La spunta il nuovo parroco

by Piera De Prosperis
0 comment

E’ fatta! La questione rimasta in sospeso da quando l’Opera Salesiana ha lasciato il presidio di via Dalbono 38 a Portici, si è conclusa. Alla parrocchia dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, ora retta da padre Riccardo Coppola, viene concesso l’utilizzo dei due campetti di calcio per le attività ricreative oltre all’uso di alcuni ambienti siti nella villa Scuotto per tutto ciò che attiene alle attività pastorali. Una situazione di compromesso che mette fine ad una querelle sorta con la chiusura dell’Opera Salesiana per la crisi delle vocazioni, ormai un’emorragia inarrestabile nel seno della Chiesa.

Rinfreschiamoci un attimo le idee: tutto nasce dal testamento di monsignor Scuotto, nobile di famiglia napoletana, morto nel 1893, che lasciò al Pio Monte di Misericordia la Villa settecentesca di sua proprietà ed i terreni annessi, con il vincolo che la gestione fosse affidata ai “sacerdoti detti Salesiani che apriranno oratori e laboratori per i giovanetti“. Fondata l’8 dicembre 1903, la chiesa dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, fu prima una scuola professionale, poi seminario. Verso gli anni ’50 divenne Oratorio e Polisportiva. Fino ad allora la Chiesa era la cappellina della villa. Successivamente fu adibito a Chiesa lo spazio dove è attualmente il teatro. La Parrocchia fu istituita nel 1970, negli anni ’80 fu costruita la Chiesa nuova con i fondi dell’8 per mille e l’aiuto dei parrocchiani e della Curia.

Quando dal luglio 2018 l’Opera salesiana ha deciso di chiudere per la crisi delle vocazioni sacerdotali, la Chiesa porticese di Viale Rossano si è trasformata in Chiesa Diocesana, perdendo la sua peculiarità Salesiana. Villa Scuotto e l’area ad essa connessa è ritornata nel pieno possesso del Pio Monte che, a questo punto, non era tenuto a soddisfare più alcun vincolo nei confronti della Curia. Per ragioni di opportunità non si è mai discusso sulla proprietà della chiesa dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, che pure sorge su terreno di proprietà del Pio Monte, ma nulla viene concesso rispetto agli spazi di pertinenza di Villa Scuotto. Niente attività sportive, niente campi estivi, niente attività catechistica, che si svolgeva nei locali della Villa, ormai tornata nelle mani dei legittimi proprietari.

Non sappiamo quali pedine il Cardinale Sepe abbia mosso in questa partita, a quali pii sentimenti si sia richiamato, quale gloriosa pagina di storia del territorio porticese abbia rievocato.

Sicuramente una mossa vincente è stata quella di nominare parroco don Riccardo Coppola, un sacerdote già docente di Religione all’istituto superiore Tilgher di Ercolano, con una profonda conoscenza dell’animo dei ragazzi e soprattutto persona equilibrata e consapevole del tesoro di storia e tradizione che gli veniva affidato. Uomo prudente, ha cercato di pensare soluzioni alternative ove mai la questione non si fosse risolta con qualche concessione per il sito di Portici.

Del resto Il Pio Monte della Misericordia è un’Istituzione fondata nel 1602 da sette nobili napoletani che, consapevoli delle necessità di una popolazione bisognosa di aiuto e di solidarietà, decidono di devolvere parte dei propri averi ed il proprio impegno alle opere di carità….. Da oltre quattro secoli, il Pio Monte della Misericordia, con i suoi Governatori ed i suoi Associati, continua l’opera di assistenza e beneficenza adeguando gli interventi alle mutevoli esigenze.

Con queste premesse non si poteva buttare alle ortiche l’attività che per 105 anni i Salesiani hanno svolto. Mossa opportuna, quindi, nello spirito di collaborazione con la Curia che ha da sempre caratterizzato l’istituzione napoletana.

Le grosse nubi sembrano quindi diradarsi: non è molto quello che si è ottenuto ma per ora, per ricominciare nello spirito salesiano la vita della comunità, può bastare. Ad affiancare don Coppola ci saranno, forse, due diaconi transeunti: la comunità trae un sospiro di sollievo.

E prievete ‘e Scuotto” ci sono ancora per una nuova, rigenerata vita comunitaria, nel segno del benemerito monsignor Vincenzo.

di Piera De Prosperis