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Comune. Tiro al bersaglio

by Redazione
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Avrete fatto caso anche voi che da un paio di mesi a questa parte la polemica sullo stato della viabilità cittadina si è alzata di tono (non di livello), ma negli ultimi giorni si è fatta addirittura infuocata.

“Strade gruviera, dissesti record. Imbarazzo dell’assessore”. “Metrò e via Marina, a rischio i fondi Ue”. “La regola delle incompiute”. “Buche, Sos alla Corte dei conti”. “De Luca, bordate a De Magistris, perderà i fondi di via Marina”. “Il patto di via Marina: lavori scandalo”. Sono solo alcuni dei titoli dei giornali di questa settimana.

Cosa è successo di nuovo di cui non ci siamo accorti?

Se colleghiamo questa improvvisa bulimia comunicativa al recentissimo, ennesimo, rimpasto in giunta comunale che ha visto la delega alla mobilità, già avocata dal Sindaco, passare all’assessore Alessandra Clemente, titolare tra l’altro della delega alla polizia municipale, il quadro si fa più chiaro.

Non vi sembra? Allora approfondiamo.

L’ingegnere Mario Calabrese, docente ordinario alla Federico II, è assessore comunale alle infrastrutture; lavori pubblici; coordinamento grandi progetti; metropolitana; parcheggi; strade, suolo e sottosuolo; porto; trasporto pubblico locale; pianificazione strategica; coordinamento funzionale delle partecipate operanti nei settori di competenza. Fino a tre giorni fa, aveva anche la mobilità.

Sin dall’inizio, le sue corpose deleghe sono state oggetto delle mire, spesso scomposte, di portatori di voti e di interessi. Anche perché è un tecnico, non è iscritto a un partito, non cerca il consenso elettorale, insomma è quasi un corpo estraneo.

Fino a qualche tempo fa le aspettative sono andate deluse, ma ora ci sono le elezioni. Non solo e non tanto quelle europee, ma soprattutto le regionali. De Magistris si è già candidato e ha bisogno di sostegno. Chi deve darglielo ha a sua volta bisogno di fare politica concreta, vuoi direttamente per le regionali, vuoi per le successive comunali dove mancherà l’effetto traino di De Magistris, dando risposte al proprio elettorato.

Ciro Langella, additato dalla stampa come capo dei tassisti napoletani, già presidente di Consortaxi, ha sempre puntato alla mobilità. La soluzione del Sindaco di avocare a sé la delega e creare una cabina di regia non è parsa, evidentemente, sufficiente. Ora, infatti, la competenza è passata alla Clemente e Calabrese ne resta completamente fuori, un po’ per proteggerlo dal tiro al bersaglio cui è sottoposto e un po’ per unire mobilità e vigili urbani (che controllano i tassisti) ed offrire a chi di dovere un’interlocuzione più facile.

Nino Simeone, storicamente legato ad ANM, è invece attento al serbatoio di consensi che viene dall’Azienda e forse spera di togliere a Calabrese anche la delega al trasporto pubblico locale.

C’è chi pensa che si voglia mettere quest’ultimo sotto pressione al punto da farlo dimettere e papparsi tutte le sue deleghe. Il tamtam mediatico in atto sembra funzionale a questo obiettivo.

Anche Antonio Coppola, presidente dell’ACI, è sceso in campo lasciando intendere, in risposta ad una domanda capziosa, che sarebbe auspicabile un cambio della guardia. Forse anche lui spera in un coinvolgimento.

Non ci risulta che il Sindaco sia disponibile a rinunciare a Calabrese, anzi gli avrebbe chiesto, inutilmente, di riprendersi le deleghe a fognature e ABC.

Ma Calabrese vuole restare?