Home CulturaLE CITAZIONI LE CITAZIONI: Delillo. Il silenzio, all’improvviso

LE CITAZIONI: Delillo. Il silenzio, all’improvviso

Don Delillo

by Ernesto Scelza
0 comments

Così si conclude ‘Il silenzio’, il romanzo distopico di Don Delillo del 2020, che ha per esergo la frase attribuita ad Albert Einstein “Non so con quali armi si combatterà la Terza guerra mondiale, ma la Quarta guerra mondiale si combatterà con pietre e bastoni”. “Poi, all’improvviso, non annunciato, misterioso: il silenzio. Tutta la tecnologia digitale ammutolisce. Internet tace. I tweet, i post, i bot spariscono. Gli schermi, tutti gli schermi… diventano neri. È l’inizio di una guerra, o la prima ondata di un attacco terroristico? Un incidente? O è il collasso della tecnologia su sé stessa, sotto il proprio tirannico peso?”

 

«Martin Dekker si alza e si siede. Ecco che si alza di nuovo e parla, perso in quel suo sguardo rivolto al nulla.

– Sarebbe il caso di finirla, giusto? Solo che io continuo a vedere quel nome. Einstein. La teoria della relatività di Einstein che provoca tumulti nelle strade, o se mi metto a immaginare certe cose è perché è tardi e io non ho chiuso occhio e perché ho mangiato poco e niente e le persone qui presenti ascoltano quello che dico con un orecchio sí e uno no? Einstein che parla da un punto di vista che va oltre la nostra attuale situazione, situazione che io ho definito Terza guerra mondiale. Einstein non ha avuto una premonizione su come si sarebbe combattuta questa guerra, ma ha detto chiaro e tondo che il successivo conflitto di portata globale, la Quarta guerra mondiale, si sarebbe combattuta con pietre e bastoni. E la Teoria speciale, che risale al 1912, centodieci anni fa. L’inchiostro marrone del manoscritto, la carta non filigranata, la qualità della carta che migliora e l’inchiostro che diventa nero. Queste cose mi porto dentro la testa, nel bene, nel male e nel peggio. Cos’altro c’è? Mi devo fare la barba. Ecco cos’altro c’è. Devo guardarmi allo specchio e ricordarmi che è ora di farmi la barba. Ma se adesso esco da questo soggiorno ed entro in bagno, ne verrò mai fuori? La faccia nello specchio. Controllo granulare. Tecnosfera. Autenticazione a due fattori. Gateway tracking. È piú forte di me. Sono circondato da questa terminologia. A volte cerco di pensare in un contesto preistorico. Vedo un’immagine su una lastra di pietra, un disegno rupestre. Tutti questi brandelli sgranati della nostra lunga memoria umana. E poi Einstein. Quella lingua esaltante. In tedesco, in traduzione. «La dipendenza della massa dall’energia». Mi piacerebbe camminare con lui per il campus di Princeton. Senza dire niente, in silenzio. Due uomini che camminano e basta.

Poi dice: – E le strade, queste strade. Non ho bisogno di guardare fuori dalla finestra. La folla ormai dispersa. Le strade ormai vuote.

Questo è quanto dice il giovane Martin, lo sguardo rivolto verso il basso tra le dita a ventaglio.

– Il mondo è tutto, l’individuo niente. L’abbiamo capito tutti, questo?

Max non ascolta. Non ha capito niente. Sta seduto davanti al televisore con le mani intrecciate sulla nuca, i gomiti all’infuori.

E poi fissa lo schermo nero.»

Don Delillo, Il silenzio (trad. Federica Aceto).

Leave a Comment