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Napoli città di mare con accesso limitato

la battaglia dei comitati per il mare libero

by Giovanni Squame
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La “battaglia” che si sta conducendo a Napoli per il mare libero sta facendo emergere l’amara verità di un grande città di mare che priva i suoi cittadini del godimento del suo bene più prezioso, il mare. La tristezza è che gli arenili tra via Caracciolo e Posillipo sono limitati e limitata è la loro capienza.

Napoli città di mare con accesso al suo bene più prezioso limitato ed insufficiente. E incredibilmente ancora si discute sul destino dell’ampia spiaggia disponibile a Bagnoli e destinata, nelle scelte vigenti della pianificazione urbanistica, a spiaggia per i napoletani. Ed invece questa scelta, insieme al parco pubblico, è bollata come ‘ideologica’ e quindi contrastata da una parte della città. Quella parte che in estate attiva i motori dei propri yacht e veleggia verso i paradisi vacanzieri sparsi nel mondo. Ora a Bagnoli è prevista la logistica degli scafi, tecnologicamente molto avanzati, della Coppa America del 2027.

La spiaggia sarà quindi rimaneggiata e non più disponibile. Non si conosce che tipi di interventi saranno realizzati ma almeno si spera che, superata la coppa America, la spiaggia possa tornare disponibile. Speranza tenue considerato che la logistica per gli scafi dovrà richiedere interventi massicci e totalizzanti. La preoccupazione è stata colta dagli abitanti di Coroglio che stanno combattendo la loro battaglia nei comitati per il mare libero. Insomma, Napoli ed i suoi abitanti saranno vivendo l’ennesima estate a mendicare l’accesso al mare della loro città interdetto dalla scarsità degli arenili. In tutti gli anni precedenti c’è stata la miopia delle Amministrazioni che nulla o poco hanno fatto per ampliare gli accessi, ed ora si scopre anche di concessioni balneari mai rinnovate o addirittura di occupazioni abusive di arenili sottratti al pubblico accesso. I napoletani sono ormai stanchi di non poter godere in piena libertà del loro mare e stanno appunto “combattendo” per riconquistarlo in via definitiva e senza vincoli di sorta.

Tra demanio marittimo e Comune si sta manifestando un certo imbarazzo per gli anni di convivenza e di silenzio sugli arenili occupati da privati e sul mancato rinnovo di concessioni scadute. Un torto ai napoletani che potrebbe richiedere probabilmente anche uno sguardo della magistratura visto che gli arenili sono un bene pubblico, cioè di tutti. Per troppo tempo i beni pubblici sono stati non curati, trascurati e utilizzati privatamente o lasciati in abbandono. Parte, cioè, della nostra ricchezza non è stata curata ed è stata lasciata deperire mentre avrebbe potuto essere goduta.

Ora finalmente c’è un risveglio della coscienza civile, c’è maggiore consapevolezza dell’utilità dei beni pubblici e se ne è avviata la cura e la messa a disposizione per la loro utilizzazione. Questo suggerisce che forse una riscoperta dell’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado è del tutto necessaria. E il Ministro dell’Istruzione encomiabilmente sta indicando questa strada nelle scuole. Anche se di diversa opinione politica, riconoscere meriti è segno di civiltà e di rispetto mai troppo richiesto nell’attività politica e istituzionale.

 

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