L’associazione Cittadini per l’Aria lancia un allarme: “L’esposizione al biossido di azoto (NO₂) potrebbe avere un effetto sulle persone che vivono a Milano, provocando un rallentamento del tempo di risposta nei test cognitivi (+4,4%) e un aumento degli errori (+76%)”
Lo rileverebbe la ricerca “Benessere mentale e inquinamento”, condotta tra il 16 gennaio e il 1° marzo 2024 dall’Università degli Studi di Milano in collaborazione con l’Università di Padova, Cittadini per l’Aria e la rivista Epidemiologia e Prevenzione. 329 volontari, con un campionatore personale di NO₂, hanno raccolto oltre 2.000 rilevazioni giornaliere, compilato un questionario quotidiano e svolto un test cognitivo digitale (test di Stroop).
Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria: “Milano fa male ai suoi cittadini e causa danni iniqui. La qualità dell’aria innanzitutto, ma anche il livello di benessere che si flette sotto il peso di una città che non ha vera cura di chi la abita. Una constatazione che deve imporre un cambiamento drastico e veloce delle politiche che ridia il diritto ad una buona qualità di vita a tutti i suoi cittadini, a cominciare da quelli, non pochi, le cui condizioni socio economiche rendono la città l’unico ambiente ad essi accessibile”.
Paragonando lo studio milanese con una ricerca analoga svolta a Barcellona dall’Instituto de Salud Global de Barcelona, emergerebbe che “le persone che abitano a Milano, maggiormente esposte al biossido di azoto, hanno livelli inferiori di benessere mentale, rilevando nei test cognitivi tempi di risposta più lenti, più errori, maggior stress percepito, minore qualità del sonno e un senso generale di benessere ridotto rispetto alle persone che vivono nella città spagnola”.
Inciderebbe anche, secondo una ricerca del luglio 2025 dell’IsGlobal, “la qualità del disegno urbano”: opportunità di camminare, quota di percorsi ciclabili rispetto all’intera rete carrabile, accessibilità dei cittadini al trasporto pubblico entro 300 mt da casa.
Per approfondire lo studio qui un riassunto.