Il libro di Francesco D’Amato “Rodio e San Mauro La Bruca. L’ultimo Cabreo dei Cavalieri di Malta (1763)” di Francesco D’Amato (Brigante editore) è un’opera affascinante che esplora la storia dei Cavalieri di Malta a Rodio e San Mauro La Bruca, due piccoli borghi medievali nel Cilento. Il libro è stato presentato a Rodio recentemente dall’Associazione culturale Fucina Rhodium. “Noi come Associazione culturale Fucina Rhodium – dice la responsabile Anita Feola – anche da prima della nostra costituzione, siamo stati sempre spinti dalla volontà di individuare tutto ciò che connota e identifica il nostro borgo, Rodio, scovando e valorizzando la nostra identità; una ricerca non fine a se stessa, ma atta a proiettare nel futuro un popolo ricco di vita”.
L’autore si concentra sull’ultimo cabreo dei Cavalieri di Malta, datato 1763, offrendo una visione dettagliata della vita e delle proprietà dell’Ordine in questa regione. La ricerca storica approfondita e documentata, come testimonia il ritrovamento di un manoscritto presso la National Library of Malta datato 1626, che prova l’inclusione di Rodio e San Mauro La Bruca nei possedimenti dell’Ordine. La descrizione vivida dei borghi e della loro storia, che permette al lettore di immergersi nell’atmosfera medievale dell’epoca. L’esplorazione del legame tra l’Ordine dei Cavalieri di Malta e la regione del Cilento, evidenziando l’importanza di questi luoghi nella storia dell’Ordine. La scoperta di due acquerelli del 1660 che raffigurano i borghi di Rodio e San Mauro La Bruca, permettendo di comprendere come i paesi siano cambiati poco nel corso dei secoli. La descrizione del Palazzo Baronale di Rodio e del Santuario di Sant’Agnello Abate, due luoghi di grande interesse storico e culturale. La menzione del sentiero dei Cavalieri di Malta, un percorso di 5 chilometri che collega Rodio a San Mauro La Bruca, offrendo una passeggiata suggestiva tra natura e storia. Il libro è consigliato a chiunque sia interessato alla storia dei Cavalieri di Malta e alla regione del Cilento. L’opera è particolarmente utile per coloro che desiderano approfondire la conoscenza della storia locale e dell’Ordine dei Cavalieri di Malta.
In sintesi, il libro di Francesco D’Amato è un’opera storica di grande valore che offre una visione approfondita della storia dei Cavalieri di Malta a Rodio e San Mauro La Bruca. La ricerca storica documentata e la descrizione vivida dei luoghi rendono questo libro un must per gli appassionati di storia e cultura locale. I borghi di Rodio e San Mauro la Bruca sono antichi possedimenti dell’Ordine dei Cavalieri di Malta. Lo stemma del Comune di San Mauro la Bruca presenta al centro la croce dei Cavalieri di Malta l’ordine Giovannita, fondato intorno all’anno Mille vicino ad Amalfi e poi denominato comunemente Ordine dei Cavalieri di Malta, aveva tra i suoi compiti assistenziali e di beneficenza sia il sostegno ai pellegrini in viaggio da e per la Terra Santa. Dopo la sua trasformazione in ordine militare ebbe anche la missione di riconquistare il Santo Sepolcro partecipando con i suoi cavalieri alle crociate. Tra le sue basi logistiche per le crociate e le opere di beneficenza c’era anche dal 1300 l’isola di Rodi, conquistata ai turchi. Il nome completo dell’ordine è infatti «Sovrano militare ordine ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta». Le lotte per il dominio del Mediterraneo. Da questa storia che affonda le sue radici nelle lotte per il dominio del Mediterraneo contro gli arabi trae il suo nome il borgo di Rodio in Cilento. Rodio e San Mauro erano infatti due possedimenti dell’Ordine che fornivano viveri e ristoro per sostenere le campagne militari e le opere di assistenza.
Al centro del paese domina il Palazzo Baronale di Rodio o Palazzo Landulfo e si affaccia sulle principali strade e piazze. Il Palazzo, medievale, era riconoscibile da lontano per la sua torre ed è stato recentemente ristrutturato per ospitare eventi. Antonella Pellettieri, dirigente di ricerca ISPC CNR e giornalista scrive nell’introduzione al libro: “L’autore Francesco D’Amato non è nuovo a mostrare il suo particolare interesse per Rodio. Giusto dieci anni fa fu proprio Francesco D’Amato, allora amministratore del Comune di Pisciotta, a ritrovare insieme ad alcuni volontari e ad alcune Associazioni Culturali il sentiero, in disuso da almeno cinquant’anni, che metteva in comunicazione Rodio con San Mauro la Bruca. I due territori confinanti, attraverso questa stradina, rendevano i due centri demici raggiungibili in circa 40 minuti di cammino a piedi su una distanza di 3,800 metri. Il ritrovamento di questo sentiero rese spiegabile con maggiore facilità, il motivo per il quale i due paesi fossero parte della stessa commenda: oggi, in macchina, i due centri sono raggiungibili in 40 minuti. Questa distanza è stata la causa principale anche dell’allontanamento delle due comunità che, in seguito alla pubblicazione del volume del 2007 e il ritrovamento del sentiero nel 2014, hanno ristabilito una vicinanza che, naturalmente, percepivano. La valorizzazione di questo sentiero ha portato le due comunità a scambiarsi delle visite nei giorni nei quali si festeggiano i due Santi Patroni attraverso un cammino comune che è simbolo di festa, unione e volontà di riunire le due comunità”.
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peccato che d’amato non abbia nulla a che fare con il ripristino di quel sentiero. artefici furono l’associazione fucina rhodium e cilento fuoristrada. dirò di più, quando iniziarono i lavori il signor d’amato non era nemmeno amministratore, erano più di 10 anni fa.