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Matera Film Festival, i premi finali

Le città di pianura - Fratelli di culla - The surrogate girl

by Redazione
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Sesta edizione del Matera Film Festival.

La giuria della sezione dei lungometraggi Futures ha premiato:

  • Miglior lungometraggio – Le città di pianura, diretto da Francesco SossaiUn esercizio di profondità e leggerezza che rinnova il rapporto con la nostra grande tradizione coniugando schemi narrativi collaudati a uno sguardo libero e contemporaneo, che getta nuova luce sul divenire di una regione in trasformazione. Facendone quasi la metafora di tutto un paese. E regalandoci, al tempo stesso, personaggi e interpreti memorabili, come raramente capita di incontrare nel nostro cinema”.

 

 

  • Menzione Speciale al film turco When The Walnut Leaves Turn Yellow, diretto da Mehmet Ali Konar. “Per la sapiente asciuttezza di una regia che concentra il dolore e i dilemmi di una lunghissima guerra nello spazio apparentemente ristretto di un nucleo familiare. Trovando, nella rappresentazione del conflitto turco-curdo, accenti oggi più che mai tragicamente universali

La giuria dei Documentari ha assegnato:

  • Premio Miglior Documentario a Fratelli di culla, di Alessandro Piva. “Per la capacità di descrivere un passato recente con stile asciutto ma emotivamente intenso, con sguardo ampio e pieno di affetto. La storia del brefotrofio di Bari, grazie alla sapiente unione di materiali di repertorio, riprese originali ed interviste a chi in quella struttura ha affrontato i primi anni di vita, illumina un periodo storico che ha interessato la cosiddetta generazione dei baby boomer e al tempo stesso parla alle generazioni attuali ricordando che i legami familiari avuti o non avuti sono tra gli elementi più importanti della nostra vita e della nostra società”.

 

 

  • Menzione speciale per il documentario a Kickoff, diretto da Roser Corella e Stefano Obino. “Per la capacità di trasformare un torneo di calcio in un racconto di emancipazione e cambiamento, dove il gioco diventa occasione concreta di libertà e affermazione, specialmente per le donne in contesti periferici. Il film conduce lo spettatore là dove difficilmente potrebbe arrivare: all’interno di una comunità remota, offrendo uno sguardo autentico sulla relazione profonda tra autori e protagonisti e valorizzando il ruolo insostituibile del documentario nel condividere esperienze e cambiamenti reali con un altissimo valore sociale. Il documentario inoltre ripensa la Via della Seta in chiave attuale, facendo di ogni incontro e sfida una tappa di apertura e scambio, e offrendo così allo spettatore una visione intensa e tangibile delle dinamiche di cooperazione e trasformazione in atto nel contemporaneo”.

La giuria dei cortometraggi Short ha premiato:

  • Miglior cortometraggio il turco The surrogate girl, diretto da Onur Guler. Un’opera di straordinaria intensità emotiva e rigore morale, che affronta con sensibilità e coraggio i dilemmi della maternità. La regia, richiama per profondità etica e tensione narrativa il cinema di Asghar Farhadi, trasformando un dramma personale in una riflessione universale. Le due protagoniste offrono interpretazioni di rara autenticità.Il cortometraggio si afferma come un’opera necessaria, in cui lucidità narrativa, sensibilità femminile e forzata interpretativa si fondono in un racconto di intensa umanità”.
  • Menzione speciale documentari a Playing God, corto di animazione diretto da Matteo Burani. “Il film crea un universo compatto e magnetico, dove ogni dettaglio ha peso. Grazie a un’animazione rigorosa e a una regia incisiva, il film rende concreto il tema della creazione e del bisogno di esistere. L’autore fonde immagini forti e simboliche in una parabola sul potere e sull’arte. Il risultato è un’opera visionaria e personale, che afferma con chiarezza la voce di un autore coraggioso”.

 

 

www.materafilmfestival.it

 

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