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Scarichi abusivi, Noe e Arpac insieme in “Rinascita Sarno”

Sequestrato impianto a Sant'Antonio Abate

by Redazione
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Nell’ambito delle iniziative di coordinamento per il contrasto all’inquinamento del Fiume Sarno, è stata convocata per oggi 19 novembre una riunione presso la Procura Generale di Napoli. L’obiettivo è quello di dare ulteriore impulso alle attività di monitoraggio e verifica già programmate – nell’incontro svoltosi lo scorso 30 settembre tra i Procuratori dei territori interessati, i rappresentanti delle principali forze di polizia e dell’Arpac – ed estendere la partecipazione ad altri organi di polizia giudiziaria e all’Ispra “per rafforzare il coordinamento interdistrettuale e assicurare una tutela ambientale sempre più incisiva”.

Questo all’indomani del sequestro eseguito a Sant’Antonio Abate, nell’ambito dell’indagine denominata “Rinascita Sarno”, da parte dei carabinieri del gruppo per la tutela dell’ambiente di Napoli su ordine del gip del tribunale di Torre Annunziata. Il sequestro ha riguardato l’impianto produttivo di un’azienda di macellazione di carni bovine per scarico abusivo delle acque reflue.

Le indagini dei carabinieri del Noe di Napoli in collaborazione con l’Arpa Campania avrebbero infatti accertato la mancanza di alcuna autorizzazione allo scarico nei corpi idrici superficiali. I reflui industriali, contaminati anche da residui di sangue e di urine dei bovini macellati, venivano sversati direttamente nella pubblica fognatura e quindi nel Sarno. Le analisi di laboratorio hanno stabilito l’elevata tossicità degli scarichi.

Finora la Procura di Torre Annunziata ha effettuato 325 controlli sul fiume Sarno, emesso 61 provvedimenti di sequestro, denunciato 204 persone.

 

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