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A Salerno torna Blam con “We Make City”: cittadini protagonisti

by Federica Inverso
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We make city

Si sono presentati dicendo di voler costruire “comunità ancor prima che edifici”. Gli architetti del collettivo Blam tornano in campo con una nuova iniziativa e chiamano a raccolta tutta la città di Salerno. Prende il via la seconda edizione del We Make City, un lungo percorso di rigenerazione urbana condito di partecipazione, idee, progettazione e lavoro. Dopo il successo del primo anno, che ha portato alla creazione del Montevergine Park, un’area di biodiversità nel cuore del centro storico, il gruppo ci riprova e nell’ambito della manifestazione lancia la seconda stagione di “Hackera la tua città”.

Fino al 22 maggio ogni cittadino avrà la possibilità di candidare la propria idea per riattivare e valorizzare gli spazi pubblici abbandonati o sottoutilizzati della città attraverso un piccolo intervento, dal budget massimo di mille euro, messo a disposizione dal collettivo. Basterà individuare il luogo, descrivere il proprio progetto e allegare un disegno o un’immagine di ciò che si intende realizzare. L’idea vincitrice verrà selezionata da una commissione tecnica ed una giuria popolare in un evento aperto a tutta la città e, dopo una fase di sviluppo, l’avvio dei lavori si terrà in occasione del Festival & Summer School, che prenderà forma a settembre. Una settimana in cui studenti, professionisti e cittadini parteciperanno a laboratori, attività e conferenze dedicate al fare territorio insieme e dove un cantiere collettivo di autocostruzione si occuperà di realizzare l’idea vincitrice.

Sull’onda del coinvolgimento, il collettivo quest’anno ha pensato in grande: al contrario della scorsa edizione in cui l’intervento doveva interessare un angolo del centro storico della città, questa volta potranno essere coinvolti tutti i quartieri di Salerno. Si cerca così di dare una possibilità alle tante segnalazioni che, nel corso del tempo, sono arrivate a Blam da ogni parte del capoluogo. Ampliare il raggio d’azione per far crescere anche la rete di comitati e associazioni con cui collaborare. La nuova edizione di We make City è appena stata annunciata ed ha subito raccolto i pareri favorevoli di tantissimi cittadini, tra chi ha già collaborato con il collettivo e chi intende iniziare a farlo. A breve partirà anche una raccolta fondi per supportarli.

La forza del progetto, tra le altre cose, è quella di mettere al centro i residenti. Partire da ciò di cui loro hanno voglia e bisogno. Non solo proporre ma collaborare nel creare. “Gli abitanti conoscono meglio di chiunque altro il territorio: quanto più l’idea proposta è radicata nel cittadino, tanto più abbiamo la certezza di non avviare un progetto che rimarrà fine a se stesso ma di dare vita ad una realtà di cui si prenderanno cura le persone che vivono quello spazio. La trasformazione deve partire da loro.” spiega Ludovica La Rocca, co-founder del gruppo. Poi, dopo la proclamazione del vincitore, gli architetti, in un processo di co-progettazione, metteranno a disposizione le loro competenze trascrivendo, nero su bianco, il progetto. Dall’idea al disegno, dalla carta al lavoro, e poi di lì verso la condivisione dello spazio ricreato. Alla base delle loro iniziative c’è la voglia di dare vita a strategie collaborative e innovazione sociale partendo dal riuso e dalla valorizzazione del patrimonio culturale.

Coinvolgere le persone nell’esperienza di “Fare Insieme Città”, così come sta accadendo nel laboratorio a cielo aperto del Montevergine Park, l’orto giardino nel cuore del centro storico. Solo sette mesi fa quello spazio non era che “l’ennesima occasione mancata”, un luogo di abbandono ed incuria. Oggi, invece, è un bene collettivo, simbolo di una nuova primavera ambientale e, un po’, anche cittadina. Si aggiungono piante, persone e progetti in quel luogo curato dalla grande famiglia dei “Chiapparielli”, in onore dei piccoli capperi che crescono nella zona. Montevergine Park è l’esempio concreto di quanto è stato fatto ma anche il risultato di un processo di rigenerazione riuscito che ora Blam spera e punta a replicare.