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Addio a Monica Vitti, una ragazza con la pistola

by Piera De Prosperis
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“Le attrici, diciamo bruttine, che oggi hanno successo in Italia, lo devono a me. Sono io che ho sfondato la porta”.

Sapeva Monica Vitti di essere stata un’antesignana di un tipo di donna diversa. Certo non bruttina, ma neanche standardizzata nei tradizionali canoni cinematografici della bellona tutta fisico e niente cervello. In lei il cervello c’era, eccome, se solo pensiamo alla tetralogia filmica con Antonioni. La sua scelta di un cinema più popolare, mai banale, con sempre sotteso un messaggio di libertà per le donne, basti pensare a La ragazza con la pistola, l’hanno resa un’icona di femminilità moderna, vicina a tutte noi che in quegli anni cercavamo una nostra dimensione e una nostra identità.

“Il segreto della mia comicità? La ribellione di fronte all’angoscia, alla tristezza, alla malinconia della vita”.

Proprio questa femminilità serenamente consapevole della propria forza è ciò che ci affascinava. I suoi copioni intessuti di ironia, strutturati sulla capacità di non prendersi sul serio ma nello stesso tempo propositivi di scelte di vita serie, sono stati modello per attrici che a lei si sono dichiaratamente ispirate. Come Paola Cortellesi.   

“Nella mia vita non sono mancate le lacrime: lacrime copiose e liberatrici, lacrime di tristezza, di sconforto, di solitudine, di stanchezza. Si, ho riso e pianto molto”.

Liberarsi del pianto tornando a sorridere, superare le difficoltà aprendosi al riso: le eroine dei suoi film hanno vissuto, pianto e riso come lei e noi nella vita.

I colori, i suoni, gli sguardi raccontano il nostro tragitto. Un colore mi può incantare, uno sguardo mi può far innamorare, un sorriso mi fa sperare.”

Aprirsi alla vita, non perdere mai di vista il mondo che ci circonda ma anzi trarre da esso quelle suggestioni che ci suggeriscono, come nel correlativo oggettivo, un’apertura verso la felicità.

“La poesia è una grazia, una possibilità di staccarsi per un po’ dalla terra e sognare, volare, usare le parole come speranze, come occhi nuovi per reinventare quello che vedo.”

La poesia è l’arte di esprimere un’emozione, un’immagine, un fatto, un pensiero o un sentimento e può essere appannaggio di tutti, reinventando la realtà.

Insomma, tante cose in una donna che, purtroppo, alla fine della sua esistenza ha perso con la memoria tutto ciò con cui aveva vissuto e in cui aveva creduto. Ma di lei non poteva dimenticarsi chi l’ha avuta compagna di vita e di lavoro, anche se ormai gran parte di quel cinema con i suoi protagonisti è scomparso. Né chi, come noi, l’ha vista e amata sullo schermo.

“Un vero uomo deve provarci e una vera donna deve resistere.”