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Algeria e Salerno: due giorni di incontri per l’ambasciatore Boutache

by Federica Inverso
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Turismo, cooperazione e nuovi legami. Questi i temi degli incontri che l’ambasciatore d’Algeria in Italia – Ahmed Boutache – ha avuto la settimana scorsa durante la sua due giorni salernitana, a cominciare da quello con il Sindaco Vincenzo Napoli. Una visita, promossa dalla Borsa Mediterranea del Turismo guidata dal direttore Ugo Picarelli, per trovare punti di incontro e di scambio fra le due realtà. Di particolare interesse per l’Algeria il tessuto delle piccole e medie imprese italiane quale modello per le aziende algerine.

Il Sindaco si è detto onorato ed ha parlato di “un gemellaggio tra Salerno e una città algerina, da perfezionare con la visita che il presidente Mattarella farà al Paese”. Per l’ambasciatore, la visita è stata l’opportunità per discutere e intensificare i rapporti turistici e commerciali, anche attraverso il potenziamento delle rotte marittime che collegano Salerno con l’Algeria.

A seguire, Boutache si è incontrato con il Prefetto Francesco Russo, che ha sottolineato la “grande attenzione da parte degli imprenditori salernitani nei confronti della realtà algerina”.

 

 

Quindi è stata la volta del presidente della Camera di Commercio, Andrea Prete, e poi del presidente di Confindustria, Antonio Ferraioli. “Sono stati individuati alcuni settori, oggetto di reciproco interesse di approfondimento di potenziali collaborazioni, quali l’agroalimentare, le costruzioni, la gomma-plastica, la metallurgia, la metalmeccanica e il turismo”.

 

Ed infine tappa a Cetara per un incontro presso l’aula consiliare con l’Amministrazione comunale. Il borgo costiero è infatti fortemente legato all’Algeria. Nella prima metà del secolo scorso, un cospicuo numero di concittadini fu protagonista di migrazioni semestrali verso la cittadina di Nemours, oggi Ghazaouet, al fine di trovare sostentamento attraverso la pesca. E’ stato proiettato un docufilm, a cura di Matteo Giordano, dal titolo “Cetara-Algeria: tra storia e memoria”. Il racconto di un flusso migratorio bidirezionale, che non sradica l’individuo dal paese di origine, ma mantiene le relazioni sociali e parentali. I cetaresi, in pratica, si stabilirono nel Nord Africa trasferendovi le proprie attività economiche e creando legami con la popolazione locale, per poi ritornare a Cetara in altri periodi dell’anno.

Incontri che rafforzano il legame tra due terre del Mediterraneo in vista di nuove sinergie da sviluppare.