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Arpac in Cloud. Incontro con Loredana La Via

by Flavio Cioffi
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Si fa presto a parlare di informatizzazione della Pubblica Amministrazione, ma chi non si è trovato a dover fare i conti con le inefficienze digitali degli uffici pubblici? Soprattutto in questo periodo emergenziale, durante il quale gli utenti hanno avuto a disposizione solo l’interlocuzione a distanza, il sistema è andato sotto stress e sono emersi ancor più i suoi ritardi strutturali. Ma non ovunque e non nella stessa misura. In Campania l’Arpac rappresenta un bell’esempio, anche all’interno del Sistema nazionale di protezione ambientale, di “partita digitale vinta”. Ma in quale misura? Siamo andati a chiederlo a Loredana La Via, dirigente della UO Sistemi Informativi e Informatici dell’Arpac e Responsabile della transizione al digitale.

E’ vero che l’Arpac è una eccellenza nel campo informatico?

Diciamo che l’Agenzia, quasi in sordina e con un organico addetto ai sistemi informativi molto ridotto, è riuscita a raggiungere un grado di digitalizzazione interna dei propri sistemi molto elevato, facendo passi da gigante. Il che ci ha consentito di raggiungere tutti gli obiettivi fissati dalla normativa rispettandone i tempi. Ma anche di offrire servizi diretti ai cittadini: “pagoPA” per pagare le analisi che ci vengono richieste; il Cassetto Ambientale dei dati relativi ai sopralluoghi che effettuiamo sul territorio; le varie app utilizzabili e via dicendo. Ma più in generale, l’informatizzazione dell’attività agenziale rappresenta di per sé un valore aggiunto per la tutela del territorio e quindi dei cittadini.

Come ci siete riusciti?

Il Direttore Generale, l’avvocato Sorvino, ha sostenuto con convinzione e fiducia nel nostro operato il processo di digitalizzazione. Anche operando i necessari investimenti sulla rete, la connettività, le postazioni, la virtualizzazione dei server. l’Arpac oggi è davvero avanti per tanti aspetti. Abbiamo il protocollo informatico, la scrivania elettronica, abbiamo eliminato quasi del tutto la carta, abbiamo raggiunto insomma un buon livello di informatizzazione e di digitalizzazione e non ci siamo fermati.

E il personale riesce ad utilizzare i nuovi sistemi?

Proprio di recente abbiamo fatto girare un questionario interno per verificare l’esistenza di un eventuale gap tra l’architettura della postazione di lavoro e le capacità di utilizzo di apparecchiature e procedure da parte del personale. Non sono emersi particolari problemi. In ogni caso, proponiamo continuamente delle pillole informative, usiamo l’area intranet del sito per fare informazione specifica e abbiamo organizzato la formazione per quanto riguarda i software che hanno digitalizzato i processi lavorativi.

Parliamo del portale.

Il nostro portale web è stato sottoposto ad un processo di restyling sia dal punto di vista del layout, cioè della presentazione all’utente, che da un punto di vista tecnologico. Il software è stato aggiornato consentendo di migliorarne la fruibilità, divenuta agevole anche per gli utenti meno attrezzati. Poi il portale balneazione, che è un nostro fiore all’occhiello e che contiene i dati sulla balneabilità delle coste disponibili anche tramite app. Il portale open data, che è molto importante perché consente il libero accesso ai dati da parte di chiunque. E poi l’app per i pollini, i social (da ultimo anche Twitter), eccetera.

E con lo smart working com’è andata?

Già nel 2018 fui nominata Coordinatrice del Gruppo di lavoro permanente per il telelavoro e l’attuazione del lavoro agile e quindi, appena scattata l’emergenza, ho potuto gestire questa veloce transizione. Veloce perché a marzo dell’anno scorso, in nemmeno una settimana, siamo riusciti a consentire a tutto il personale di lavorare in smart working. Quindi le attività dell’Arpac non si sono mai fermate e questo proprio grazie al livello di digitalizzazione che avevamo raggiunto.

Programmi futuri?

Ovviamente la digitalizzazione non si ferma, ci sono ancora alcune procedure da informatizzare. Proprio in questi giorni stiamo rendendo fruibile la piattaforma per la gestione dei concorsi e stiamo sviluppando il software delle performance, cioè per la valutazione dei dirigenti e del personale di comparto. Il prossimo passo sarà la migrazione in Cloud. Abbiamo già virtualizzato quasi tutti i nostri server e grazie a ciò potremo facilmente passare tutto in Cloud, quindi è allo studio la migrazione del nostro data center fisico nel data center virtuale in Cloud. Si tratta di un lavoro molto importante. Entro la fine dell’anno andrà in Cloud anche il nostro portale, in modo da garantire la continuità di business assicurata dai Cloud pubblici contro eventuali fermi.

Quindi resta solo da potenziare il suo ufficio.

Questo sarebbe fondamentale, perché lavoriamo h24 e anche di sabato e domenica. Soprattutto in questo periodo di smart working abbiamo lavorato davvero senza soluzione di continuità. I miei collaboratori si dedicano con slancio ed hanno raggiunto eccellenti risultati, però si: servono rinforzi.