Già dal 28 marzo avevano preannunciato che oggi si sarebbe tenuta la conferenza dei servizi per l’approvazione del progetto definitivo (poi ci vuole l’esecutivo, non fatevi trarre in inganno dal significato letterale delle parole) per la rimozione dell’amianto dall’area ex Eternit di Bagnoli e che, a seguire, si sarebbe riunita la cabina di regia per approvare (preliminarmente) il nuovo piano generale di riqualificazione di Bagnoli – PRARU.
Così è stato. Nel corso della breve conferenza stampa tenutasi in Prefettura, ne hanno dato conto il Ministro De Vincenti e il Commissario Nastasi. Mentre il Sindaco De Magistris si è limitato ad alcune dichiarazioni in separata sede.
Il Presidente De Luca, invece, non ha proprio partecipato alla cabina di regia, a dire di De Magistris forse perché è San Vincenzo, e l’assessore Bonavitacola se n’è semplicemente andato.
Un motivo forse c’è. Pare, infatti, che la Regione, cavillando sulla circostanza di aver ricevuto troppo tardi il piano (ma non è stato il frutto di un lungo lavoro congiunto?), abbia necessità di approfondire le scelte relative alle aree esterne al Sito di Interesse Nazionale – SIN di Bagnoli.
Questo perché erano previsti interventi infrastrutturali a carico della Regione per circa 600 milioni di euro. Scansa chi coglie, si dice dalle nostre parti.
Quindi, alla fine, il Piano è stato approvato, nel disappunto degli altri partecipanti, solo per l’area SIN.
Una cosa parziale, a metà, un ni, con buona pace dello sbandierato decisionismo dei nostri politici.
Quando e se ci sarà l’ok generale non si sa.
Forse ha anche influito l’incertezza legata al prossimo Governo.
Non tanto in ordine alla figura del Commissario, che non rientra nello spoil system e poi Nastasi e i suoi hanno operato bene, ma alle scelte di fondo. Non è un mistero che i 5Stelle siano molto critici e non sappiamo quali saranno i rapporti tra De Luca e il nuovo Governo.
Per la bonifica dell’ex Eternit, invece, tutto a posto. Si parte.
Portiamo a casa questo sia pur parziale risultato. Poteva andare peggio.
