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Balneabilità. Dall’Arpac ok al litorale casertano ma attenzione a Ischia

by Ferdinando Maria Cioffi
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Nei giorni scorsi si è diffuso un certo allarme da “mare sporco” lungo il litorale domitio-flegreo. Anomala colorazione dell’acqua, schiuma e bolle in superficie, rifiuti galleggianti. Si è temuto un rischio sanitario.

L’Agenzia regionale per l’ambiente, l’ARPAC, ha effettivamente riscontrato la presenza di soldi sospesi e di microalghe, non tossiche per l’uomo, la cui crescita sarebbe stata favorita dal forte irraggiamento solare, dalla ricchezza di nutrienti e dall’aumento delle temperature.

Ma già il 20 giugno comunicava che le analisi relative al tratto dalla foce del Garigliano alla sponda nord del Volturno avevano dato esiti favorevoli. Mentre, lungo la costa flegrea, sono stati registrati due sforamenti a Pozzuoli: nelle acque della “Stazione Marina di Licola” e del “Collettore di Cuma”.

Oggi si apprende che anche gli ultimi prelievi effettuati a sud della foce del Volturno hanno dato esiti favorevoli per i parametri batteriologici determinanti la balneabilità.

Sono state rilevate due strisce di schiuma di colore bianco con sfumature marroni, estese verso il largo per una lunghezza di circa 400 metri. La prima, a sud della foce del Volturno, non ha evidenziato alcuna anomalia. Nell’altra, in corrispondenza della Darsena Coppola in area permanentemente vietata alla balneazione, in prossimità della Foce dei Regi Lagni, sono stati riscontrati superamenti dei valori limite batteriologici e una concentrazione molto elevata di micro alghe non tossiche. Sarebbero tipiche di acque dolci molto ricche di sostanza organica dove, in opportune condizioni, possono dar luogo a fioriture di colore verde o rosso.

Schiuma anche a Napoli, nelle acque prospicienti via Partenope, con sforamento dei limiti microbiologici ma in assenza di tensioattivi.

Sono invece le acque di Sant’Angelo, a Ischia, a destare particolare attenzione. Infatti, è ormai dal 10 giugno che i parametri sono fuori norma. Ulteriori indagini sarebbero in corso per individuare e rimuovere le cause dell’inquinamento fecale.

In provincia di Salerno sono stati rilevati superamenti dei valori batteriologici a Battipaglia, Pontecagnano, Cetara e Ravello. Nei primi due casi, permangono le criticità relative alla vicinanza delle Foci dei fiumi Tusciano e Picentino. Negli altri due, probabilmente si risente ancora delle abbondanti piogge che hanno caratterizzato il mese di maggio.