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BCC Napoli. 10 vale 100

by Redazione
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I soci della Banca di Credito Cooperativo di Napoli, riuniti in assemblea sabato scorso alla Camera di Commercio, hanno approvato il bilancio 2018. Il decimo, e sempre in crescita, dalla sua fondazione.

Presenti, tra gli altri, il Cardinale Crescenzio Sepe, il Sindaco Luigi De Magistris, il presidente della commissione finanza della Camera Carla Ruocco, il procuratore generale della Repubblica di Napoli Luigi Riello, il questore Antonio De Iesu, il comandante interregionale dei carabinieri generale Vittorio Tomasone, il rettore della Federico II Gaetano Manfredi, il presidente della Camera di Commercio Ciro Fiola, il presidente dell’Unione Industriali Vito Grassi, l’ex rettore dell’Università di Salerno Raimondo Pasquino.

Nel corso del suo intervento introduttivo, di seguito sintetizzato, il Presidente della BCC Napoli, Amedeo Manzo, ha illustrato principi, obiettivi e risultati che hanno informato l’attività della banca in questi dieci anni.

Ci sono dei valori che il regolatore europeo impone e sono particolarmente importanti. Il primo è l’adeguatezza patrimoniale, dove noi siamo posizionati al 40%, cioè ai massimi livelli del sistema creditizio italiano. Prestando soldi non ai grandi gruppi ma alla gente comune, alle start up, alle famiglie, agli artigiani, ai commercianti, alle piccole imprese. Abbiamo incrementato i finanziamenti del 18% e, insieme alle società del gruppo bancario ICREA, scarichiamo sul nostro territorio quest’anno 300milioni di euro. Questa è la testimonianza di quello che abbiamo fatto in questi 10 anni. Qualche corvo che svolazza sulla nostra città dice che prestare soldi a Napoli significa anche perderli. Peccato che da 10 anni le nostre società di revisione certificano che il nostro livello di sofferenze nette si attesta all’1,36%. E quell’1,36 non è che non pagherà, ha bisogno di essere accompagnato. Questa banca non descrive solo una crescita quantitativa ma anche sotto il profilo ideologico. Siamo passati da banca di prossimità, sotto casa della gente, a banca di relazione, cioè un grande hub che usa la digitalizzazione. Che però non deve prendere il posto dell’uomo, che rimane l’elemento funzionale essenziale. Il dialogo, il rapporto personale, ascoltare la speranza. Esiste un rating umano. 10 vale 100, a significare che Napoli è una grande opportunità. Il credito cooperativo nazionale lo ha compreso in questi anni, però questa banca non è solo numeri. Abbiamo confutato il concetto che voleva le banche nei salotti dove la gente è convinta di essere centrale nei processi. Si è centrali nei processi nei vicoli, nelle strade, nelle piazze, interpretando il ruolo in mezzo alla gente. Ascoltandone gli umori, le sofferenze, le angosce.

Numerosi gli interventi istituzionali, tra i quali particolarmente incisivo quello del Sindaco Luigi De Magistris.

Dobbiamo essere consapevoli che Napoli continua ad essere una città complessa, con tante contraddizioni e difficoltà, ma credo che sia anche una grande opportunità. Quello che sta avvenendo nella nostra città è qualcosa di particolarmente significativo. Che cosa apprezzo della vostra banca? La vicinanza al popolo napoletano, la vicinanza ai giovani, la vicinanza alle imprese, piccole e medie soprattutto, ai risparmiatori, alle start up. La capacità di connettervi anche con le istituzioni della città, che non è scontato. Una banca può anche rimanere completamente equidistante rispetto a quello che accade e invece io ho sempre percepito una vicinanza corretta. In quel rapporto fra pubblico e privato che io apprezzo, che non è quello della commistione e dei rapporti opachi fra affari e politica, ma un rapporto corretto, leale, franco, di rispetto reciproco. Se una banca sostiene le attività produttive di Napoli, fa qualcosa per il bene comune. Io lo faccio dalla visione istituzionale, pubblica, politica. Ho detto l’altro giorno al ministro degli Interni durante il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che in questo momento in città sono per terra, solo per il comune di Napoli, un miliardo e 700 milioni di euro di lavori pubblici. 350 cantieri che hanno tutti ad oggetto infrastrutture, sviluppo, ambiente e reti per rendere ancora più attrattiva la nostra città. Noi qua siamo sostenitori dell’economia legale e per la rottura definitiva dei rapporti tra camorra e politica, camorra e istituzioni, e possiamo contare su un livello di qualità delle forze investigative e giudiziarie della nostra città assolutamente eccellente. Basta vedere le risposte date all’omicidio al rione Villa a San Giovanni, al ferimento terribile della piccola Noemi e all’episodio, risolto in 24 ore, dell’estorsione a mano armata nel cantiere di Porta Capuana. La città ha reagito, quindi chi dice che la città è medioevo fa un torto alle centinaia di migliaia di persone che ogni giorno lavorano … Io credo che Napoli, con tutte le sue energie positive, dimostrerà una volta per tutte che non è la zavorra del Paese e che non dimentica mai, e sottolineo questo aspetto che mi piace moltissimo del vostro operare, la solidarietà. Non lascia mai nessuno indietro, cerca sempre di tendere una mano a chi è in difficoltà e per questo io mi sento come voi orgogliosamente napoletano.