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Brevi dalla quarantena

by Luca Rampazzo
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La signora Melina, 72 anni, di Lecce ha un problema. Ha finito la sua dote. Non parliamo del denaro nuziale, ma dei lenzuoli che sta trasformando in mascherine. Dedicatasi anima e corpo al prossimo per una vita, ha trovato una nicchia certamente popolare cui dedicarsi in questi difficili giorni. E così, dalla prima mascherina per l’amica Teresa che non ne trovava in farmacia ne sono passate qualche migliaio ed ora ne ha meno di cento disponibili prima che siano finite le materie prime. Così attende che qualche generoso vicino si disfi di qualche telo per continuare la pia opera. Le auguriamo con tutto il cuore che non le venga mai a mancare né il tessuto né l’infinita energia. Ne avremo bisogno.

Per quanto Regione (Emilia-Romagna) e città (Modena) possano suggerire diversamente, non sono Peppone e Don Camillo. Eppure, per una di quelle strane alchimie che solo le acque del Grande Fiume possono creare, il sindaco di Modena (Muzzarelli) ed il Vescovo (Erio Castellucci) si sono trovati nel cimitero di San Cataldo per un momento di raccoglimento. Un ultimo saluto da parte dell’autorità spirituale e di quella temporale ai morti di Coronavirus. Una foto di altri tempi. Che ci ricorda che, dopotutto, il domani è solo il ricordo di un grande passato.

Scena surreale a Coteto (Livorno). Sorpresi due cittadini italiani, spacciatore e cliente, intenti a perfezionare una compravendita di stupefacenti. Ciò che colpisce è l’età. Non si tratta infatti di giovani intemperanti, ma di un 65enne (comunque giovanile) e di un 52enne. Entrambi sono stati denunciati. Pare, infatti, dalla comune interpretazione delle norme, che la motivazione “uscivo a comprare la droga” non sia tra quelle ammesse per abbandonare il domicilio.

Increscioso episodio di furto in piazza Arquati a Trastevere. Una Panda rossa viene forzata alle 14 di giovedì da due malintenzionati. Il bottino non è l’autoradio o il navigatore satellitare, ma un bene di assai maggior valore in questi tempi cupi: la spesa. Purtroppo per i ladri la scena viene inquadrata da una telecamera di sicurezza e la loro carriera criminale finisce con l’arresto. Restituito il maltolto al proprietario, il quale, rasserenato, ringrazia e torna in casa “ai domiciliari”.

Serata anni 80 ad Ancona. Ma per rispetto delle norme anti epidemia svoltasi separatamente in ogni salotto della città. La programmazione a reti radiofoniche (ed una tv) unificate, privilegio normalmente riservato al Capo dello Stato, è riservata agli storici dj di trent’anni fa, fino a notte inoltrata. Approfittando, temiamo, anche della sospensione delle riunioni di condominio e quindi del luogo preposto a censurare tali intemperanze.

Fra Silvestro è l’unico, in via Leonardo Da Vinci, al momento di distribuire i viveri ai disperati. Siamo a Busto Arsizio e sono da poco passate le 12 e 30 quando termina la distribuzione mattutina. Ci si rivede stasera. Alle 17. In strada non c’è nessuno per non vedere quelle 90 persone che prima erano così meticolosamente ignorate da tanta gente. Molti sono senzatetto, gente esclusa dalla quarantena involontariamente, che si affida a chi volontariamente li sfama. La notizia, per una volta, non è la fila, con un metro di distanza l’uno dall’altro, ma il vuoto che li circonda. Forse, alla fine di tutto questo, senza aver imparato nulla, torneremo ad ignorare gli ospiti di Fra Silvestro. Staremo a vedere.