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Dal territorio la richiesta di una nuova Agenzia per la difesa suolo

by Redazione
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Da Capri arriva una proposta concreta per la “difesa suolo” dell’isola: una sorta di Agenzia per far fronte ai frequenti episodi di frane e smottamenti. A lanciarla sulla stampa è stato il presidente di Federalberghi dell’isola di Capri, il quale immagina una struttura agile presieduta da un “sindaco o da un manager”.

Il modello a cui si ispira è quello già adottato per la pandemia Covid, ovvero “il coinvolgimento di tutti gli attori: vigili del fuoco, protezione civile, tecnici, professionisti e tutti coloro che devono intervenire in caso di eventi climatici avversi”. Ci aggiunge la sburocratizzazione delle procedure amministrative ed il supporto economico dei privati.

La proposta lanciata, seppur limitata alla sola isola di Capri e venata di qualche ingenuità, tocca un nervo scoperto: la gestione (ovvero la mancata gestione) del territorio sotto l’aspetto idrogeologico, in Campania come nel resto d’Italia.

Frane, smottamenti, esondazioni, allagamenti anche in pianura sono, è bene ricordarlo, fenomeni naturali che assumono talvolta una valenza catastrofica. Essenzialmente per due motivi: una densità urbana, spaventosamente aumentata a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso, che ha eroso e consumato suolo soprattutto nelle zone a maggior rischio idrogeologico, ed una cronica mancanza di manutenzione e gestione ordinaria dei costoni, dei corsi d’acqua e dei versanti franosi, essendosi definitivamente spostato l’asse degli investimenti pubblici sulla realizzazione delle infrastrutture e sui piani di intervento post emergenza.

A questi motivi va aggiunto il cambiamento delle condizioni al contorno: la deruralizzazione delle zone pedemontane e montane che, soprattutto nel Mezzogiorno, ha fatto venir meno un importante presidio del territorio da parte dei contadini e dei pastori, e l’arcinoto impazzimento del regime delle piogge. Dal punto di vista della tenuta dei versanti, ma anche dei sistemi fognari, è cosa ben diversa la pioggia “normale”, anche abbondante e fitta, dalle bombe d’acqua equatoriali di cui siamo sempre più sovente spettatori.

C’è bisogno di ricordare, per tutte, la tragedia della frana di Sarno?

La proposta della Federalberghi caprese è poco più di uno spunto, ma è di evidente buon senso. E ci ricorda qualcosa riguardo alle Agenzie di difesa suolo che vale la pena ricordare a tutti.

In Campania ne esisteva già una: l’Arcadis – l’Agenzia regionale della Campania per la difesa del suolo. Nata dalle esperienze tecniche e professionali maturate in seno al Commissariato di Governo istituito dopo le frane di Sarno e Quindici del 1998, è stata per anni il braccio operativo della Regione sul territorio, interagendo proficuamente con gli Enti locali e i cittadini. Sino alla sua soppressione disposta nel 2017.

Stiamo ancora aspettando che ci spieghino il perché.