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Dissolvenza Forza Italia

by Redazione
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Muoia Sansone con tutti i filistei – il commento a caldo di uno dei partecipanti alla riunione di ieri nella sede romana di Forza Italia – se non è candidato Armando non ce ne può essere per nessuno, questo è quello che ci hanno detto. La guerra interna, latente da anni e apertamente dichiarata da alcune settimane, è addirittura esplosa. La materia del contendere è la formazione delle liste per le imminenti elezioni regionali. Una questione che si tira dietro inevitabilmente quella del futuro del partito. L’obiettivo deve essere quello di raccogliere il maggior numero di voti possibile e da lì ripartire, oppure vada come vada purché resti al comando chi c’è oggi?

La vicenda è nota. Il consigliere regionale Armando Cesaro, figlio del parlamentare Luigi, ha rinunciato a ricandidarsi dopo i recenti sviluppi dell’inchiesta che ha coinvolto la sua famiglia. Un passo di lato che si ripercuote direttamente sulla scelta dei nuovi candidati. Pare infatti che il coordinatore regionale De Siano, notoriamente vicino politicamente ai Cesaro, abbia posto un veto esplicito alla candidatura di Annarita Patriarca sponsorizzata dall’eurodeputato Fulvio Martusciello. Il messaggio consegnato ai dirigenti nazionali del partito sarebbe stato chiaro: le liste le facciamo noi e non accettiamo candidature sgradite. Alcuni lo hanno definito come l’ultimo atto di un tentativo ormai chiaro di dissolvere Forza Italia in Campania. E la platea avrebbe ascoltato in silenzio.

Ma chi è Annarita Patriarca? Già Sindaco di Gragnano. Figlia del noto senatore DC Francesco Patriarca. Moglie separata dell’ex Sindaco di San Cipriano di Aversa, Enrico Martinelli. Nel 2012 fu sottoposta alla misura cautelare del divieto di dimora. Nel 2017 è stata assolta con formula piena “perché il fatto non sussiste”.

I suoi sostenitori non capiscono quindi il perché di un veto che appare loro illogico. Gira il sospetto che i voti della Patriarca (sono tanti quelli di cui viene accreditata) facciano ombra all’attuale establishment regionale del partito. Perché sarebbero voti nuovi, freschi e spontanei. Ma soprattutto perché sarebbero tanti di più di quelli della candidata voluta dai Cesaro. C’è chi parla del doppio. Meglio azzopparla politicamente facendo leva sul processo subito (nel quale, come detto, è stata peraltro assolta) e tenerla fuori dalla lista.

Fulvio Martusciello, senza il quale le chances di Caldoro si riducono al lumicino, si aspetta uno scatto d’orgoglio da parte dell’amico Tajani coordinatore nazionale di Forza Italia. Altrimenti? Potrebbe forse chiudersi la storia di Forza Italia in Campania.