Gesù apparve in mezzo a loro e disse: la pace sia con voi: son io non temete. (Luca XXIV).
E’ la descrizione della resurrezione di Gesù che più ci piace. Ci pare dolce, rassicurante, consolatoria. Paterna. Che si sia credenti o meno.
Non temete. Mica facile. Temevano gli Apostoli che avevano vissuto con Lui, figuriamoci noialtri che combattiamo tutti i giorni per tutta la vita.
Proprio per questo, facciamoci il regalo di pensare che almeno per qualche giorno la pace possa essere con noi e cerchiamo di essere felici. Facendo quello che ci va, per quello che possiamo.
Andiamo in chiesa oppure neanche per sogno. Guardiamo i bambini aprire le uova di cioccolato cercando la sorpresa o magari per una volta liberiamoci di questi pestiferi ragazzini. Prendiamo un traghetto per le isole, rimaniamo a casa, facciamo lo struscio, visitiamo un museo, anzi no che palle.
Mangiamo in famiglia, se non preferiamo darci dispersi. Dormiamo tutto il giorno o camminiamo per la città. Facciamo quello che ci pare. E’ così difficile, è così raro.
Costruiamoci una pausa di libertà. Dalle paure.
Non è semplice. La disoccupazione, la malasanità, il biocidio, il terrorismo, le pensioni. Mò pure la stazione spaziale cinese che ci precipita in testa. Però proviamoci.
Molti non ci riusciranno e non per colpa loro, riserviamogli un pensiero, un gesto di solidarietà. Non cambierà le cose, ma ci farà bene.
In definitiva si festeggia la vita nuova, l’affrancamento dal peccato originale. Ora, non vogliamo arrivare a tanto, ma almeno qualche ora di relax ce la possiamo pure concedere.
Le probabilità della vita reale prendono il posto dell’estremo e dell’assoluto dei concetti.
No, no abbiamo sbagliato. Questo è Clausewitz.
Auguri a tutti.
di Redazione