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Editoriale. La Scuola digitale: la DAD, didattica a distanza

by Pasquale Cuofano
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La pandemia ha messo a dura prova il mondo globalizzato e contamina in modo talvolta letale ciò che incontra sulla sua strada: distrugge vite umane e in questo drammatico quadro mette a dura prova il sistema sanitario, l’economia ma anche la Scuola. All’improvviso ha stravolto il nostro “modus vivendi et operandi” e la Scuola che è fatta di quotidianità, frequenza, vicinanza e collaborazione si è trovata di fronte ad un’enorme sfida. Il distanziamento sociale, che è stato imposto, è il contrario della sua vera Essenza. Il contatto umano, lo scambio di idee, di saperi, non possono esistere se non tra i muri di un Istituto Scolastico. La stessa distanza prevista dal DPCM del 9 marzo 2020 per evitare il contagio del Coronavirus-19, non è possibile attuarla nei ridotti spazi scolastici. L’attività didattica purtroppo rimarrà sospesa, le scuole chiuse e gli alunni a casa. Ma la Scuola del XXI secolo se ha chiuso “fisicamente” i battenti, tuttavia, rimane “aperta” attraverso la “banda larga”, attraverso gli smartphone, i tablet, i computer e quant’altro possa offrire la tecnologia. Il sistema educativo non rinuncia così alla quotidianità, assicura ai discenti la continuità didattica, anche se tra non poche difficoltà, con il suo “esercito” di Insegnanti rimane al fianco dei propri alunni per continuare il lavoro didattico e soprattutto, per dimostrare la sua vicinanza a bambini, ragazzi, giovani. Mai come in questo momento così duro e complicato della loro vita, hanno bisogno di essere seguiti, di essere in compagnia , che se non è “fisica” è “mentale”; è importante continuare a fare scuola, anche a distanza: cambia il mezzo, subentra quella che si chiama DAD, didattica a distanza, ma il fine è sempre quello di educare, di  promuovere la crescita culturale attraverso lo scambio di contenuti, proposti attraverso  video-lezioni, scambi di materiale didattico su gruppi di class-room attraverso tutto quanto cui  dispone la società 2.0.

Questa didattica rappresenta un nuovo modello che sviluppa la capacità di ampliare abilità, conoscenze, competenze, durante tutto il corso della vita.

Il sapere diventa un’educazione permanente che dà la possibilità di non rimanere esclusi da un mondo che richiede dinamicità e flessibilità nel seguire l’evoluzione tecnologica. Rendere la didattica sempre più interattiva, permette agli studenti di assistere a distanza a lezioni tenute da docenti italiani, europei e mondiali.

Certamente i giovani, figli della generazione Z, hanno subito risposto, in linea generale, alle nuove esigenze.

Verrebbe da dire: “Meno male che la tecnologia c’è”. Grazie ad essa è possibile rimanere vicini come in un’aula scolastica, e mentre solo poche settimane fa   si condannavano gli strumenti informatici perché distrattivi, oggi per “contrappasso” sono indispensabili. Essi consentono oltre la DAD, lo smart working, il lavoro “da remoto”. Attraverso la didattica a distanza, è stato possibile garantire il diritto allo studio, come previsto dalla nostra carta costituzionale. I giovani pur nel chiuso delle loro case, continuano la loro attività scolastica, si sentono insieme ai loro compagni ed insegnanti in un’aula virtuale. La Scuola continua la sua “mission” educativa e da questa esperienza uscirà più rafforzata. Quando il Covid-19 sarà solo un ricordo, il Ministero della Pubblica Istruzione dovrà incentivare un uso sempre più consapevole dei mezzi informatici per alunni, docenti, ed anche genitori. Questo per rendere proficua un’esperienza che stiamo vivendo, così inedita ed inaspettata, per promuovere il potenziamento delle tecnologie ICT e attraverso l’Agenda Digitale Italiana favorire una strategia nazionale della crescita della banda ultra-rapida. Tanto per raggiungere gli obiettivi indicati dall’Agenda Europea.