Noi un pò meno. Soprattutto dopo aver assistito alla riunione di ieri del consiglio regionale sulla riforma del piano rifiuti approvato due anni fa.
Il siparietto di De Luca contro la consigliera pentastellata Muscarà è stato emblematico dello stato dei rapporti tra la giunta e l’opposizione in Consiglio. Non sembra che da quel fronte possano venire soluzioni ai problemi.
La Muscarà aveva criticato senza mezzi termini la gestione regionale del ciclo dei rifiuti sostenendo, tra l’altro, che De Luca sarebbe passato alla storia per aver “edulcorato” la definizione degli impianti che intende realizzare, cioè di non chiamarli col loro vero nome.
“Cittadina Muscarà, De Luca vive tranquillo. Lei stia serena, non si dia pena”, ha ribattuto il Governatore.
Ma procediamo con ordine. Dalla illustrazione della proposta di riforma legislativa in discussione, da parte del presidente della competente commissione consiliare, Oliviero, è emerso che il punto forse più sensibile del nuovo testo è quello del “comma 6: si inserisce nel piano d’ambito anche la possibilità di prevedere la realizzazione di stazioni ecologiche di stoccaggio a servizio degli stir per garantire il coordinato flusso del ciclo di rifiuti a valle del trattamento effettuato. Una procedura necessaria per impedire soprattutto nelle situazioni di eventuale emergenza l’accatastarsi disordinato dei rifiuti con chiaro pregiudizio di sicurezza e stato dei luoghi.”
Apriti cielo. Traducendo liberamente, significa che il sistema non funziona e abbiamo bisogno di discariche perché mancano gli impianti.
Il consigliere 5Stelle Viglione, infatti, ha sostenuto che si tratta di “siti di stoccaggio per quanto possiamo chiamarli stazioni ecologiche … le ecoballe sono nate secondo una logica di questo genere … è come ammettere che siamo di nuovo in emergenza … poi diventa difficile smaltire quel materiale … oltre alle ecoballe…”
Anche Zinzi, di Forza Italia, è stato critico. “Arriviamo alla revisione di una legge approvata appena due anni fa, questo certifica un’evidente difficoltà di contenuto, di gestione, di governance … la revisione non risolverà i problemi perché il sistema è al collasso … l’obiettivo del 65% di differenziata è un obiettivo lontano … sulle stazioni ecologiche di stoccaggio io ho l’impressione che non ci si sia accorti del fatto che in questa maniera si stabilizza l’emergenza…”
A questo punto è intervenuto l’assessore al ramo, Bonavitacola. “Vorrei condividere una riflessione banale: il ciclo dei rifiuti si regola dal punto di vista ordinamentale con legge, ma non dipende dalla legge se il ciclo si chiude. Dipende dagli impianti, dipende dal livello di raccolta differenziata, dipende dalla gestione industriale del processo.”
Quindi che ci facciamo tutti qui? E se la legge non porta alla realizzazione degli impianti, all’aumento della differenziata e ad una corretta gestione industriale del processo non significa che è sbagliata?
Ci ha risposto l’ex presidente Caldoro. “Questo piano non funziona perché doveva avere un punto di riferimento, il 65% di differenziata. Se stavate al 65%, forse forse, con alcuni impianti di compostaggio, ce la facevate. E’ evidente che non ce la fate e sostituire il compostaggio con lo stoccaggio è pericolosissimo … stiamo facendo la cosa peggiore … quando non so dove mettere l’immondizia faccio un sito di stoccaggio che poi diventa un sito permanente perché … è un modo surrettizio per non dire dove volete fare la discarica, perché nel piano vostro non c’è il termovalorizzatore, ma c’è la discarica … Siete ipocriti, siete contro i termo? Chiudete Acerra … Meno male che c’è Acerra e ringraziate Iddio ogni giorno che c’è Acerra … Dite qualcosa di chiaro oppure arrivate al 70% di differenziata…”
Ed è venuta la volta di De Luca che, dopo un incipit quasi sussurrante, ha caricato i toni e la gestualità in un crescendo quasi teatrale. Non parlava in realtà ai consiglieri, ma alla stampa.
“…insostenibilità economica dell’ipotesi di realizzazione dei termovalorizzatori perché andando verso l’eliminazione del CIP6 è evidente … che un investimento di 300/350 milioni di euro non ha possibilità di ritorno … aggiungiamo che prima di 5 anni, se partiamo oggi, un impianto di termovalorizzazione non lo abbiamo in funzione … c’è poi un problema di sostenibilità sociale per il clima che si è creato … punto, è inutile perdere tempo…”
“Il piano che abbiamo approvato prevede … eliminazione delle ecoballe … incremento della raccolta differenziata con l’obiettivo di arrivare entro la legislatura regionale al 62/65% … realizzazione di 15 impianti di compostaggio per la lavorazione dell’umido…”
“Si rileva che non siamo ancora all’obiettivo per quanto riguarda la raccolta differenziata, è assolutamente vero, perché abbiamo tra le principali criticità la città di Napoli dove non siamo andati avanti di una virgola…”
“…abbiamo fatto una gara internazionale per scegliere le strutture di progettazione per realizzare gli impianti di compostaggio … oggi la società di progettazione selezionata è in grado di avviare la progettazione di 15 impianti di compostaggio … il lavoro è partito…”
“C’è un’alternativa più realistica dal punto di vista dei tempi e del risultato? La si metta sul tavolo … non c’è … Per le ecoballe siamo a un 20% di rimozione e avremo un’accelerazione nelle prossime settimane…”
“…non siamo garantiti di fronte a una possibile nuova emergenza rifiuti ed è l’unica cosa che non ci possiamo consentire. Se dobbiamo aprire 10 siti di stoccaggio ne apriremo 10, ne apriremo 20, quello che è importante è non avere rifiuti per le strade, punto, questa è la priorità assoluta … costi quel che costi…”
“… è evidente che siamo a una coazione a ripetere cose dette e stradette che ci portano veramente fuori della civiltà (la penicillina in Campania l’ho portata io, ah no questo non l’ha detto) … dobbiamo andare avanti con estrema determinazione … gli impianti di compostaggio si faranno … l’unità di misura (per la valutazione dei risultati, ndr) è la realtà, sono i fatti…”
Quindi, per rimanere ai fatti, possiamo dire che ad oggi il problema delle ecoballe non è risolto, la differenziata è al palo (ma abbiamo trovato in De Magistris un perfetto capro espiatorio) e gli impianti, quali che siano, semplicemente non ci sono? Possiamo aggiungere che siamo sull’orlo di una nuova emergenza rifiuti, se non ci siamo già dentro?
In tutto questo, la riunione del Consiglio è stata aggiornata e non si è votato.
di Redazione