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Festa della Donna. Patto col diavolo

by Flavio Cioffi
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“Donna che sa scrivere ne sa più del necessario”. Così la pensa Astolfo nella Scuola delle mogli di Moliere. “Le deve bastare saper pregare Iddio, volermi bene, cucire e filare”.

Siamo a metà del Seicento. Da allora la società si è evoluta e la donna ideale ha dovuto anche imparare a lavorare alla catena di montaggio. Quanto allo scrivere, in Italia abbiamo accettato l’idea che potesse almeno segnare una croce dandole il diritto al voto solo nel 1946.

Augusto Bebel, 50 anni prima, a proposito del ruolo della donna nella società futura, scriveva: “non è soggetta più … allo sfruttamento, trovandosi ormai di fronte all’uomo libera ed eguale, padrona di sé e del suo destino”. Ci siamo arrivati? Se guardiamo a tutto il mondo, certamente no. Basti pensare all’Africa e a gran parte dell’Asia. Se ci concentriamo sui fatti di casa nostra, sono stati compiuti prodigiosi passi in avanti. Ma il traguardo è ancora lontano dall’essere raggiunto.

“Oh! Come sono felice, felice di aver fatto un patto con lui. Oh diavolo, diavolo! Ti toccherà, carissimo, vivere con una strega!” Questa è la Margherita, di Bulgakov, che parla col Maestro. Ed è proprio vero. Hanno dovuto fare un patto col diavolo, visto che gli uomini si erano arroccati in Paradiso.

Vi faccio un esempio. Flegonte di Tralle (II sec. d.C. vedi che razza di roba mi hanno fatto leggere da ragazzo): “Artemisia … Si dice che il re di Persia, ammirandone le imprese e il temperamento, gridasse che le donne gli erano diventate uomini e gli uomini donne … onorando il valore di lei con i simboli della virilità e mettendo alla berlina la mollezza di quelli”. Messaggio chiaro.

E non crediate che i risultati raggiunti, per quanto parziali, siano definitivi. Dalla violenza fisica alla discriminazione sul posto di lavoro, ai rigurgiti dalle sentine dell’ignoranza più becera che negli ultimi tempi ammorbano l’aria. Complice una politica altrettanto ignorante che, sull’altare del consenso, legittima di fatto le pulsioni più viscerali.

Però significa che queste pulsioni esistono e vanno combattute. Prima di tutto isolando le collaborazioniste. Vale a dire quelle donne che, per stupidità o interesse, remano contro. Che, citando il Flaubert del Dizionario dei luoghi comuni, ragionano nei termini di “quel che conviene a una donna”.

No, non è ancora tempo di sciogliere il patto col diavolo.