La commedia che ebbe come titolo “Molto rumore per nulla” e che fu scritta da Shakespeare alla fine del Millecinquecento rientra di diritto tra le tragicommedie, cioè tra le rappresentazioni teatrali in cui l’elemento drammatico si stempera improvvisamente nel comico per poi predisporsi a un finale agrodolce lasciando lo spettatore soddisfatto dell’alternarsi dei sentimenti provati durante la rappresentazione teatrale.
Successivamente, la locuzione “molto rumore per nulla” è entrata nel parlato comune per indicare un fatto che sembrava avere del clamoroso ma che si rivela essere poco più di un nulla di fatto.
E questa sembra essere la parabola definitiva dell’HUB turistico di Pompei Scavi!
La sua vicenda é cominciata con le fanfare mediatiche che annunciavano l’evento, a cui prestò il proprio fiato il ministro Franceschini in persona. Il coro di consensi però, invece di espandersi, si avvitò in un vespaio di polemiche, alimentate da NO HUB di occasione e NO TUT di professione. Poi le polemiche culminarono nella grottesca provocazione del Sindaco di Pompei pro-tempore Uliano, militante nell’allora luminoso universo grillo-verdino-arancione, il quale minacciò di incatenarsi pubblicamente alla sua poltrona di sindaco, qualora fosse passato il progetto dell’HUB con la sua ingiuriosa previsione di un collegamento veloce tra Pompei, Napoli e Roma. Incredibile, ma vero. Purtroppo!
Poi tutto passò al vaglio del torpore amministrativo del Sindaco Amitrano, che ebbe il buon gusto di abbassare i toni, ma non la forza di gestire o condizionare la nuova produzione progettuale nell’interesse della Pompei nuova che è stata tagliata definitivamente fuori dalla Alta Velocita.
La scelta del potenziamento della linea Monte Vesuvio per Salerno e la costiera Amalfitana e Cilentana e la Stazione Alta Velocita di Striano, benvenuta per il Comprensorio Vesuviana, va in questa direzione.
E, per la costiera Sorrentina, si è scelto invece il potenziamento EAV dei Castellammare, anche stavolta sottraendo risorse a Pompei città e alla sua vexata quaestio del Progetto EAV con i suoi i sottopassi, messi all’indice e contrastati in ogni sede anche stavolta da NO EAV e NO TUT che hanno trovato sponde regionali grillo-verdine a sostegno.
E intanto si fece comunque strada l’idea che bastasse un treno metropolitano, piuttosto che l’alta velocità, per collegare Pompei a Napoli, mentre da Napoli a Roma la Alta velocità già funziona. Fu così che l’HUB turistico pompeiano fu declassato a semplice stazione di interscambio che noi preferiamo perciò definire ex HUB, per amore di verità.
Intanto si fece strada anche la idea di spalmare il finanziamento in tutto il vagheggiato “Distretto della Bellezza” da Poggiomarino a Torre del Greco, città di un parlamentare di peso, sia pure indiretto, nel firmamento istituzionale dei Beni Culturali, rappresentato allora in loco da Osanna, Direttore di Pompei. E così, nel nome di uno slogan vuoto di verità è stato comunque condizionato il PDG-Piano di Gestione Unesco di Pompei, concepito sotto l’egida del Grande Progetto Pompei in coerenza con l’assetto territoriale delle Soprintendenze. Esso risulta infatti frammentato in tante piccole aree archeologiche, slegate dai loro contesti culturali e dalle “normali” Soprintendenze. Tali microaree sono parte integrante del Parco Archeologico di Pompei, nel cui perimetro però non ha trovato posto nemmeno l’intero territorio comunale della Città moderna – poco più di mille Ettari appena – oggi diviso in due zone, di cui solo una sotto la gestione del Parco.
Alla fine, l’Ager Pompeianus del 79 d.C. oggi risulta (diversamente) tutelato da tre o quattro differenti Soprintendenze, mentre l’Ager Stabianus sembra destinato ad accogliere il Museo Pompeiano extra MANN. Cos’altro dire, se non che, a volte, è lo stesso Ministero della Cultura a produrre lncultura?
Ma ecco ora apparire all’orizzonte quella che potrebbe essere la mazzata finale al Progetto di Hub Turistico per Pompei proposto da RFI Italia, le ex FFSS.
Intanto l’attuale Sindaco di Pompei Lo Sapio – recentemente ma purtroppo tardivamente – ha già definito il Progetto HUB di RFI Italia per Pompei Scavi contrario all’interesse della Città di Pompei, per i troppi espropri e l’eccessiva pedonalizzazione.
Quale è dunque la nuova questione? Ebbene, uno dei soggetti privati coinvolti negli espropri per la realizzazione del nuovo HUB ha presentato ricorso al TAR Campania contro la stessa RFI Italia e tutti gli altri Enti coinvolti, a partire dal Ministero della Cultura.
Il ricorso appare ben articolato e puntuale, soprattutto nel rilevare una serie di gravi omissioni nelle risposte dovute alle istanze che già nel maggio 2021 il soggetto privato ha presentato “motivate osservazioni” per chiedere “un ripensamento di alcuni aspetti del progetto” senza ottenere risposta, in violazione delle norme previste all’art. 43 del Codice del Processo Amministrativo. Si attenderà quindi la Sentenza del TAR.
E’ la mazzata finale per l’HUB? Tanto rumore per nulla?