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I dati sulla mobilità regionale. Caro biglietti e meno treni

by Noemi Vorro
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In questi giorni sono stati pubblicati due studi: Pendolaria 2018 di Legambiente, sulla situazione del trasporto ferroviario regionale, e quello di UnipolSai sulle abitudini di guida in Italia.

Evidentemente, si tratta di questioni correlate. Più treni locali efficienti riducono l’uso delle automobili innescando un circolo virtuoso. Meno traffico, meno smog, meno incidenti e così via. Il trasporto su ferro è indispensabile per decongestionare le nostre città.

Vediamo come siamo messi con i treni in Campania. Dal 2010 al 2018 abbiamo subito un taglio dei servizi del 15,1%, però possiamo vantare un aumento delle tariffe del 48,4%. Avete capito bene. Paghiamo molto di più e ci danno molto di meno. La Circumvesuviana è passata dalle 520 corse giornaliere del 2010 alle 367 del 2016. E chi ci ha fatto questi regali? La Regione attraverso l’EAV.

Ha voglia di dire il presidente De Gregorio che ha risanato il bilancio, a furia di tagli e di aumenti è il minimo, ha voglia di parlare di investimenti previsti. Forse sarebbe più utile (e rispettoso verso i pendolari soprattutto) lasciare da parte l’autoreferenzialità, chiedere scusa, spiegare che si è fatto quanto si poteva (se è stato fatto) e magari assumere qualche impegno concreto a breve termine con data certa.

In questa situazione, tanti di noi sono quindi stati costretti a prendere l’auto. Secondo UnipolSai, che ha analizzato i dati 2017 degli automobilisti che montano le sue scatole nere (non sappiamo quanto rappresentativi), i campani hanno preso l’auto per 290 giorni, hanno passato al volante 1h e 32m al giorno e hanno percorso 12.145 km a 27,3 km all’ora. La media nazionale è, rispettivamente, di 284 giorni, 1h e 22m, 13.028 km, a 33,5 km orari.

Nella Provincia di Napoli i giorni di utilizzo sono stati solo 278, ma percorrendo meno km a parità di ore/giorno e a minore velocità, 26,1 km orari di media. Non ci sono dati specifici sul comune di Napoli, come su nessun’altro, perché la rilevazione è su base provinciale.