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Il 6 giugno a Londra la negoziazione ambientale sulla navigazione

by Redazione
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foto da Cittadini per l’Aria

 

Lunedì prossimo, 6 giugno, l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) avvierà a Londra la 78a negoziazione ambientale e climatica sulla navigazione internazionale (MEPC78). Si affronterà anche il tema dell’Area a Controllo delle Emissioni nel Mar Mediterraneo, le acque reflue derivanti dalla desolforazione dei gas di scarico dell’olio combustibile pesante e le misure climatiche.

La proposta dei paesi litoranei e dell’UE di dichiarare il Mar Mediterraneo un’Area a Controllo delle Emissioni di ossidi di zolfo (SECA) sarà discussa nei prossimi giorni per essere poi approvata alla prossima riunione del Comitato per la Protezione dell’Ambiente Marino a dicembre 2022.

Cittadini per l’Aria sostiene la proposta, insieme alle organizzazioni ambientaliste dell’area mediterranea, perché “nelle Aree a Controllo delle Emissioni, l’inquinamento derivante dal trasporto marittimo si riduce notevolmente. Milioni di cittadini, così come natura e clima, ne traggono un enorme vantaggio. Con la designazione delle ECA, almeno alcune regioni possono tirare un sospiro di sollievo nell’attesa che entrino in vigore misure completamente efficaci per il trasporto marittimo ad emissioni zero. Oggi, il Mar Baltico e quello del Nord oltre alle acque costiere del Nord America sono Aree a Controllo delle Emissioni di SOx e NOx. Per quanto riguarda il Mediterraneo, gli stati che vi si affacciano hanno concordato di impegnarsi a lavorare sulla riduzione delle emissioni di NOx per mezzo di una NOxECA.”

Pare che nel 2020 le navi abbiano bruciato circa 165 milioni di tonnellate di olio combustibile pesante in tutto il mondo. Sulla terra ferma, l’olio combustibile deve essere smaltito come rifiuto pericoloso. In mare, viene bruciato e i suoi residui tossici vengono estratti per mezzo degli scrubber dai gas di scarico e semplicemente scaricati in mare.

Sempre nel 2020, il limite allo zolfo nei combustibili marini è passato dal 3,5% allo 0,5%. Però migliaia di navi continuano a navigare usando l’olio pesante (HFO), tossico ma a buon mercato. Rispettano le normative sui gas di scarico lavando i fumi dalle tossine prima che fuoriescano dai camini. Ma, normalmente, le acque reflue derivanti da questi scrubbers vengono scaricate direttamente in mare.