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Il Libro in Italia

by Pasquale Cuofano
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Quest’anno, nonostante si viva ancora in stato di emergenza per la pandemia da Covid-19, si è tenuto in presenza a Torino il Salone del libro, appuntamento annuale che ha visto coinvolti migliaia di espositori dal 14 al 18 Ottobre per presentare le ultime novità editoriali da tutto il mondo.

Un altro grande evento riguarda Vibo Valentia, l’antica Nicotera, già nota nel mondo per essere la patria della Dieta Mediterranea, nominata Capitale Italiana del Libro 2021 da una giuria presieduta da R. Montroni e composta da Valentina Alferj, Angelo Piero Cappello, Fulvia Amelia Toscano e Marcello Veneziani, con la seguente motivazione: “Si è distinta per la qualità delle iniziative presentate, esposte con chiarezza, in cui si fondono rigore ed entusiasmo. L’idea di base nell’introduzione al progetto che ha vinto è di fare entrare prepotentemente il libro nella vita delle persone. Un concetto che siamo certi verrà tradotto in comportamenti virtuosi destinati a lasciare un’impronta duratura”. L’iniziativa nasce da una legge del 13 febbraio 2020, n.15, patrocinata dal Ministro Dario Franceschini per la promozione ed il sostegno della lettura in una unica filiera: le librerie piccole e grandi, i distributori, gli autori, le giovani firme e gli editori.

La spinta alla lettura ha acceso i riflettori a riscoprire il libro stampato oltre all’Ebook in formato digitale. Una profonda riflessione a vent’anni dalla pubblicazione del primo romanzo di Stephen King in formato digitale, “Riding the Bullet” (Passaggio per il nulla), dove la scrittura passa attraverso tastiere, E-mail, App, WhatsApp. Allora viene da chiedersi: “Quale futuro ha il libro cartaceo? Come si concilia la lettura con la dinamicità della vita attuale, con la comunicazione veloce e “volatile” che non sempre permette di riflettere e meditare sulla pagina scritta?

Dal 2020 i dati registrano un incremento considerevole della vendita di libri, favorito dal tempo libero disponibile in alternativa a molte altre attività impedite dall’emergenza dovuta al Covid-19 e dalla riscoperta di spazi e tempi della lettura. Al di là di questi dati contingenti, stando alle statistiche in Italia si legge poco, ma non va meglio in Europa e nel Mondo.

Le nuove generazioni, prese dalla “frenesia” dei tempi e da valori alternativi, non sono abituati alla pagina scritta e agli incontri con l’Autore, a frequentare le librerie per far nascere, coltivare e germogliare il piacere della lettura come parte della propria vita. Le librerie hanno perso il fascino di spazi protettivi e sorprendenti dove trascorrere il tempo a curiosare fra gli scaffali, scovare un libro, leggerne il titolo, la presentazione, riporlo di nuovo per puntare gli occhi altrove, per perdersi di nuovo in un altro momento di conoscenza.

L’opinione “Le librerie sono i luoghi per curare i dolori dell’anima” è quanto mai vera, se rapportata a quanti durante il lungo lockdown si sono avvicinati ai libri per avere risposte ai tanti interrogativi del particolare e complesso momento, per fantasticare o anche solo per trascorrere un po’ di tempo in compagnia. Il libro è stato un aiuto a comprendere la pandemia. Allo stesso tempo è diventato una fonte di conforto e rassicurazione. Un buon libro, infatti, sostiene e accompagna le persone nei momenti difficili o felici della vita, fino a trovare il motivo di una intima riflessione. Lo scritto di un Autore diventa per il lettore un proprio modo di pensare e di sentire, un’occasione di dialogo che prepara l’immaginazione a correre oltre l’orizzonte. In tutto questo risiede la forza del libro.

Le iniziative per favorire la lettura non sono espressione di marketing fine a se stesso ma hanno lo scopo di incentivare e promuovere la cultura e la civiltà dei popoli.

I giovani, innanzitutto, vanno guidati alla lettura e le Scuole da tempo stanno attivando numerose iniziative e progetti per fare crescere l’amore per la lettura. Si va dai “Caffè letterari”, incontri di lettura seguiti da dibattiti, alla “Scrittura creativa” dove gli studenti si cimentano “a staffetta” nella stesura di un romanzo o di un racconto.

Un’altra necessità è quella di proteggere i luoghi della lettura, le biblioteche, le librerie, le “bancarelle”, i “chioschetti-edicola” nelle strade e nelle piazze delle città (famosi quelli di Parigi) che rischiano di scomparire per vendite poco fruttuose, perché spesso i libri si acquistano e si leggono on-line. La sfida di oggi è interessare il grande pubblico alla lettura, farla riscoprire ed amare, farne riconoscere l’importanza culturale e sociale e al contempo salvare le librerie di ogni tipo e di ogni genere come luoghi speciali, farle diventare aree protette, soprattutto quelle che tradizionalmente rappresentano una pagina di storia e grandissima attrattiva turistica.

Ricordiamo in Italia la libreria di Porto dell’Acqua Alta di Venezia, a due passi da piazza San Marco, che, come tutta la città, deve difendersi costantemente dall’acqua alta. E’ davvero un luogo unico, fuori dal tempo, i libri sono disposti su alti scaffali ma anche in vecchie gondole, vasche da bagno, barche e canoe in disuso. E nel pieno centro storico di Napoli, una libreria vero e proprio tesoro, uno di quei posti in cui una volta dentro si perdono le coordinate spazio-temporali. Fondata nel 1936 da Fausto Fiorentino, nonno della dinastia di librai e piccoli editori che ancora oggi la gestisce, la libreria “Antica e Moderno Fiorentino” custodisce in particolare libri antichi e titoli rari ma non solo, anche opere di più recente pubblicazione. Benedetto Croce ne era un assiduo frequentatore. In Francia, sulla Rive Gauche di Parigi, a pochi passi da Notre Dame, la storica “Shakespeare and Company” nata nel 1920, la prima libreria ad aver pubblicato l’Ulisse di Joyce, luogo di incontro tra scrittori come Hemingway, Kerouac e Fitzgerald. E la “Cattedrale del Libro”, la libreria “Lello”, una delle più antiche del Portogallo che accoglie i lettori in un ambiente che mescola stile liberty e gotico, dove domina una maestosa scala a chiocciola dai gradini rossi: si racconta che proprio questa scala abbia ispirato la scrittrice J.K. Rowling, a Porto dal 1991 al 1993, nella scrittura di Harry Potter. Non possiamo non ricordare una delle librerie più belle e maestose del mondo, il “Grand Splendid” di Buenos Aires, un tempo un teatro dove si rappresentavano opere liriche e tango. E a San Francisco, nel quartiere italiano, la storica libreria indipendente e casa editrice “City Lights Bookstore” fondata nel 1953 dai poeti Lawrence Ferlinghetti e Peter D. Martin, negli anni‘50 e ‘60 luogo di aggregazione per la Beat generation, vero e proprio simbolo della cultura alternativa. Se ne potrebbero citare tante altre, ugualmente famose, luoghi di interesse culturale e sociale. Il compito della politica, Europea e Mondiale, è quello di valorizzare questi luoghi e promuovere la lettura.

Tra i più recenti interventi del Governo e del Parlamento in Italia per la diffusione della cultura vi sono quelli adottati per fronteggiare l ’emergenza sanitaria Coronavirus, in particolare confermata per tutto il 2021 la Card cultura per i giovani che ogni anno compiano 18 anni e l’istituzione di un Fondo Carta giovani nazionale, ossia la concessione di contributi a favore di scuole statali e paritarie per l’acquisto di abbonamenti a quotidiani, periodici e riviste scientifiche.

Parimenti è stato approvato il piano nazionale d’azione per la promozione della lettura, dalla prima infanzia a finire alle strutture socioassistenziali per anziani, alle strutture ospedaliere e agli istituti penitenziari, con particolare attenzione per gli istituti penali per minorenni. Per consentire la parità d’accesso, inoltre, per le persone con difficoltà di lettura è stata prevista una produzione editoriale idonea a creare un circuito culturale integrato.

L’augurio è che tutte queste iniziative favoriscano lo sviluppo di civiltà e cultura.